“Dicono: hai bevuto il peccato!..Nient’affatto..ho bevuto ciò che sarebbe peccato abbandonare! (…) Non vi è vita in questo mondo per chi è sobrio..chi muore senza avere provato l’ebbrezza ha vissuto invano”..
(Roberto Vecchioni)
giovedì 31 luglio 2008
Nei Sentieri del Fauno
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Ramino
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mercoledì 2 luglio 2008
Respiro del Sogno
(Fernando Pessoa)
Ma®x che cambia completamente la mia visione del mondo..e siamo quelli che ancora leggono Baudelaire..Rimbaud e Keats..che il primo seme del male è la televisione..e la tecnologia non ci salverà..che siamo su un treno che va a trecento chilometri all'ora senza meta e senza macchinista..ma si va in treno verso Venezia con l’ansia del desiderio che fa contare i minuti..lenti..disperando di raggiungere la felicità..il compleanno di Caty atteso come la vigilia di Natale..che con la Marcy e la Fra inseguiamo come Magi la nostra stella cometa..il fuoco di Sant’Antonio che non può fermare il ballo di San Vito..cuccioli di gatti che dormono sopra libri invenduti all’interno di una gondola che ormeggia asciutta nella libreria Acqua alta..davvero la più bella del Mondo..il Mondo che trova il suo crocevia nella Basilica di San Marco..ponte tra Oriente e Occidente che finalmente riesco ad attraversare..due volte per non sbagliarmi..incrociare sotto quel ponte il veliero Palinuro..splendida creatura vivente con la polena dorata a rappresentarne l'anima..scrutare il nocchiero di Enea reggere il timone..che dove vanno i marinai rimane un mistero..che alla fine si deve sempre ripartire..e ho bevuto decine di calici di vino per non pensarci perso nel Canal Grande..che adesso c'è soltanto il sentimento di un buio in cui stiamo sprofondando..manca solo che qualcuno tiri lo sciacquone..la congestione che per ore mi rivolta su dieci gabinetti diversi prima del volo..e i miei Mirò che sono artistici quanto gli originali..Barcelona rivolta al mare..il profumo della salsedine a guidarmi alla scoperta della sua anima marinara..dedali di viuzze scure rallegrati da ghirlande di panni stesi alle finestre tra palazzi medievali..ricordi dei fasti degli antichi armatori..Colombo ad indicare la via sbagliata..Santa Maria del Mar a ripararci nel suo grembo da una pioggia estiva..il porto aperto sul Mondo us(ur)ato..la paella marinera accompagnata da fiumi di vino tinto e orujo nella bettola O'pineiro di Dalì..un personaggio imperdibile..Barcelona dalle mille sfaccettature..Barcelona effervescente..Barcelona caleidoscopio di magie..come la Font Magica ai piedi del Palau Nacional a Montjuïc al crepuscolo della sera..la spettacolare esibizione di colori..luci..musica e giochi d'acqua è il respiro di un sogno..Ciccio che ricorda sulle note di In fondo al mar le allucinazioni da psilocybe di Amsterdam..e poi il momento che vale un viaggio..nell’ombra lucente la voce di Freddie Mercury che intona “Barçelona” è un brivido che mi fa fermare il cuore all’istante..la fontana che ricomincia a danzare quando tutto sembrava finito..proprio laddove vent’anni prima la cantò al Mondo intero insieme a Montserrat Caballè per l’inaugurazione dei Giochi Olimpici del ’92..sensazione di stupore e meraviglia che si impossessa di ogni centimentro del mio corpo..l’emozione che fa piangere..e il tempo che ride come un fanciullo che bara per vincere sempre..che ogni ritorno è una falsa partenza..l’illusione di un movimento..e il mio è sempre un passo indietro..che tu mi dici che sono l’uomo del nulla e del tutto..e io che in tutta risposta non dico nulla..che c’è nella sbornia un indefinibile attimo di chiarezza..di certezza improvvisa..è la mia solitudine che si fa capolavoro..l’incantevole cornice della Villa Arconti per il concerto dei Nouvelle Vague..e Mélanie Pain che è pura sensualità francese..fascino misterioso e sconfinato quello delle donne d’oltralpe..come le strade che si possono intraprendere..che parto senza meta..con la macchina in riserva..l’orologio fermo e la testa al mare..che tutti noi come l’acqua che scorre siamo viandanti in cerca di un mare..che ho camminato per il Principato di Monaco con le mani in tasca e le tasche vuote..e la crepes non era nemmeno un granchè..che Emilio di Roccabruna signore di Ventimiglia è il mio eroe da quando sono (rimasto) bambino..e il mio vascello è un pedalò bianco che chiamo Folgore..e lì nel mare che brucia sotto il sole..in un tempo e in un luogo che è infinito..sentire chiaro come la spuma delle onde che la felicità è un'idea semplice..che alla sera ho le spalle arse dal sole e il cuore che si è fatto di sale..che il giorno del mio matrimonio sarà anche il giorno del mio funerale..perché il matrimonio è la tomba dell’amore e della poesia..e la poesia è in ogni luogo come tutte le romanticherie..siamo noi che spesso manchiamo..la festa di San Giovanni Battista alla Villa Reale di Monza..Paperino che si è svitato la testa perdendosi nell’erba..Franz santo da lunario senza passare per la beatificazione con la piccola Luna discesa in terra..che i santi stanno arrivando..dove venti di profezia parlano di dei che avanzano..dal cielo blu piovono lacrime di stelle a illuminare la notte..fuochi sacri..fuochi alati..fuochi estivi..sentimenti..risentimenti nel cuore..forze magiche..abbagli negli occhi visti nel riflesso di quelli della piccola Miranda..da dietro gli alberi la cavalcata delle valchirie imperversa in ogni dove..il Ragnarök è il destino che sta per compiersi..la fine che si fa impeto eroico..che nessun dorma è sublimazione epica..immense cascate dorate si stagliano lucenti contro l’oscurità..sono stelle che tremano d’amore e di speranza..l’ultima speranza nell’intangibile fragilità senza fine..l’orizzonte mozzafiato placa l’inevitabile distacco..vivifica l’inconcepibile spazio della bellezza..dilegua o notte..tramontate stelle..che all’alba non me ne importa niente di chi vince..l’importante è che a perdere non siano i poeti..
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giovedì 5 giugno 2008
Luna Rosa
Amicizie scrostate come intonaco dal muro..Amori immaginari che bruciano come sigarette senza filtro..Il mio Io che è uno sforzo costante per risalire controcorrente la cascata del mio fiume..Il Signor Ugo che ci raccomanda senza fortuna al futuro che non avremo..L'epopea di ogni uomo..Quell'uomo che invidia l'animale che subito dimentica..Max e la ricerca dell’oblio per lib(e)rarsi dal peso del passato..Il Concerto n. 5 in Mi bemolle Maggiore opera 73 "Imperatore" di Beethoven sulla mia 313 di Paperino in una notte di diluvio locale..Il monologo sull'affettatrice malinconica alla Villa Arconati..I miei acquererelli che fanno acqua da tutte le parti..Lo Spazio Petardo che mi ha spazientito perchè non tutti i patardi vengono con il botto..Il vino che fa buon sangue ma il sangue che non rende nemmeno un goccio di vino..Caty laureta in storia e in critica dell'Arte alla Statale..La mia coscienza (qualora ne avessi una) che si ribella al mio stato di primate che non ha voluto evolversi a essere umano..La Madonna con bambino rovinati dagli acidi..del restauro..Che l'Arte è l'emozione senza desiderio..Una partita a scacchi con la Dony alla Buca di San Vincenzo..Osservare che i pezzi degli scacchi sono l'alfabeto che plasma i pensieri che esprimono la bellezza astrattamente..Eppur violenti e crudeli come gli uomini in guerra..Il jazz che è musica della venuta..musica che crea..ma che se devi chiedere cos’è non lo saprai mai..Scoprire ora che Dio è un potenziale jazzista..Il matrimonio bagnato di Paola e Federico..Il matrimonio che è la prima causa di divorzio e che finisce per trasformare l'ex marito nell'INPS..Il ricevimento che mi ha fatto cantare ballare sbronzare e rimettere in casa degli sposi..La salute che vien bevendo sempre dopo un Montenegro..Il Tato sbronzo anche lui che canta e la dedica a quelli con la fiamma sul cappello e a quelli che usano il manganello..Ciccio testimone di sua sorella con la cravatta e i gemelli rossi di Armani Made in Congo..ma il vestito è cosa serissima..La maglietta rossa con la scritta CCCP con lo scotch di carta giallo autografato da Franz al torneo di calcio aziendale..Che perdiamo..Il treno sull’istmo della Laguna al tramontar del sole..Toccar il suolo di un luogo che non è nè terra nè mare nè cielo..Respirare il profumo di donna che non c’è..I passi lenti a contarsi uno dopo l’altro fino a perdersi per poi ricominciare daccapo..Il cuore che batte addosso come se fosse la prima volta..Note di tango argentino in un Campo senza fiori..Coppie che danzano di passione al soffio della brezza della sera..Lacrime calde trattenute a forza come le tasse dalla mia busta paga..Un giorno verrà la notte e avrà i suoi occhi..Per morire a Venezia come un pesce in una fontana mangiato da un gabbiano..Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai..Per occhi che non vedrai mai..Se non gli ultimi..Quelli del gabbiano..Morire come è morto mille volte almeno il mio cuore che è vissuto morendo..Nascondersi stretti dietro alla propria notte..e chi pensa che la barba sia saggezza..Intervalli lunghi..scrivere..cancellare..riscrivere..Il mare che rifluisce..il mare che mi sopraffà..mi seppellisce..mi invade..mi sommerge..mi butta a letto nel torpore..il mare che un nome ce l’ha..Mediterraneo..che lo vedi..che lo mangi..che lo scopri..che lo preghi..che lo soffri..e poi ci muori..anche lui..La Grecia che mi canta e mi incanta..La Spagna che mi induce in tentazione per liberarmi dal male..Prossima fermata Barrio dell’assenza dal mio Io a Barcellona..Che si va sempre altrove a cercare quel qualcosa che non troviamo..Allontanarsi sempre senza arrivare mai..Caparezza e Jhonny che dal Lazzaretto di Bergamo mi avvertono di stare Fuori dal Tunnel..La scatola nera che mi delizia con una sfilata di moda ai Fori Imperiali per la festa della Repubblica a mano armata..Un uomo che si rispetti non ha patria..Chi proprio ne cerca una di patria se la ricostruisce dove vuole sotto un qualsiasi lembo di cielo..La tolleranza zero..Quando avranno finito con gli zingari..gli omosessuali..gli ebrei e i comunisti li aspetterò come un pisano sull’uscio di casa..Notte a vagabondare su Spicchio di Luna Rossa senza freni..hanno dei problemi esistenziali..La corsa con un topo sulla strada del ritorno..il topo che vince allo sprint..Diciotto giorni al Solstizio d’Estate..Mi accompagno a un Chianti..Pak si lascia coccolare senza mordere..Capossela da voce alla mia pena dell'anima..Santissima Trinità a cui ho votato la mia serata..Fuori il cielo è di cenere e piove acqua sporca..Sono rassegnato a questa anormalità di Giugno..Poi uno squarcio di luce..improvviso e inatteso..Alle 23.40 è nata Luna..3,440 Kg di morbidezza tra gli spigoli arrugginiti di questo mondo..Franz è papà per la seconda volta..Yara ha la sorellina che aspettava..Ascolto come una dedica Pink Moon di Nick Drake..L'ascolto col cuore..E' tutto ciò che posso donarvi ora..In questo vostro tenero e unico magico momento..
Benvenuta Luna!..
“L'ho visto scritto e l'ho sentito dire
(Nick Drake)
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mercoledì 7 maggio 2008
Luci Fredde
e andiamo a vedere i colori delle ciminiere
Mi muovo con calma..finisco di ascoltare “Piromani” e di bere l’ultimo goccio di una bottiglia di vino che non chiedeva nulla se non di essere finita..
Passo a prendere Jhonny..tagliamo in due la città sotto un cielo notturno illuminato a giorno da stelle cianotiche e in poco tempo siamo al Magnolia..
Stasera ci sono Le Luci della Centrale Elettrica..
Sono curioso e ansioso di vederlo suonare dopo una settimana di persistente presenza nel mio Zen..
Il locale Arci è semideserto quando arriviamo..e allora mi chiedo quanta gente potrà mai venire in un caldo martedì di primavera a sentir cantare il ferrarese Vasco Brondi nel caldo buco del Magnolia invece di andare ad ubriacarsi di veleno tra i fumi di smog per le strade della Milano da bere..
Prendo una birra media..usciamo all’aperto e per ammazzare il tempo puntiamo dritto verso il calcetto..
Cerco due persone per giocare..fermo due ragazze poco distanti e le chiedo se vogliono aggregarsi..
Una è disponibile e gentile..l’altra è visceralmente antipatica..vestita per le Guerre Stellari la tipa si atteggia e sibila come Carla Fracci dietro ai suoi occhiali da sole anni ‘70 che sono due televisori spenti..
Miss occhi di criptonite celati dietro a due saracinesche trova il calcetto sterile perché a suo dire solo gli spagnoli potevano inventare una roba così inutile..
Dopo vari tentativi di convincerla anche da parte della sua amica gioca con me..
Quasi non le tocca nemmeno le stecche la venere brianzola..forse crede che siano un ricettacolo di batteri e di virus nemmeno si trattasse di dover impugnare due siringhe infettate..
Perdiamo nel breve tempo di una canzone del nuovo bell’album degli Afterhours che il DJ passa in sottofondo..
Lei sa tutto dell’arte perchè è artista vera..se la tira da paura..
Moderna rompipallesnobistasupponentealtezzosa che crede che il Caravaggio è uno dei tanti perché lei saprebbe fare meglio le semplici nature morte del Merisi..
In due secondi due la demolisco..
Disgustata dalla mia eresia le viene un giramento di testa e se ne va..
Addio fottiti e non aspettarmi..
Si chiama Fulvia..
Quando la incontrate usate il napalm!..
Intanto dentro c’è movimento..
Il concerto stà per iniziare..
“Noi siamo Le Luci della Centrale Elettrica”..Il noi è solo lui..ma stasera ha ragione..non è solo..
Ad accompagnarlo sul palco alla chitarra elettrica c’è niente di meno che il padrino che lo ha scoperto..il grande Giorgio Canali (CCCP-CSI-PGR-Rossofuoco)..
Le Luci della Centrale Elettrica si accendono da sé..come insegne in una notte di provincia..La chitarra acustica è maltrattata..quella elettrica presa a pugni con sequenze sonore quasi ipnotiche spesso basate su due soli accordi che ricadono l'uno nell'altro come una condanna..come un pendolo..come le cose della routine..
Il cantato è sussurrato..urlato..strillato..con una voce che sa di Rino Gaetano moltiplicata ed effettata con esiti schizofrenici..
Le liriche distorte di Vasco sono quanto di più suggestivo attualmente si possa trovare..
E’ amarezza che ti entra sottopelle..è tutto ciò che ti sta intorno e ti schifa che ti viene sbattuto in faccia..è musica che nella sua visceralità non puoi fare a meno di ascoltare e riascoltare..
E’ il dolore malsano..la disperazione quotidiana..il passato in un loop feroce..l'immediatezza del ricordo..l'esserci di colpo e senza compromessi..
L'Italia delle Luci della Centrale Elettrica è un paese alienante ed alienato..solo un malato nervosismo ed esplosioni di rabbia incontrollabili possono permettere di vederlo sotto i suoi vestiti e le sue maschere..
I panorami paranoici dell'Emilia Romagna..l'alienazione della pianura abituale e della riviera inutile e ancora quel senso di bruciore di chi da qualche parte c'è stato e ci si è stretto per il freddo..
Vasco parla e suona di tutto questo..con la sua chitarra amplificata dagli accordi a volte ossessivi..con una voce abrasiva e immagini evocative e con qualcosa da dire che ci riguarda in maniera dolente..
Ascoltarlo lascia quel gusto amaro e il nero su per il naso come dopo una passeggiata in mezzo ai camion..Canta per immagini di accostamenti sbagliati..di aforismi liberamente componibili..paesaggi urbani e giornate in cui spesso ti trovi a maledire le diecimila case sfitte perchè non hai nemmeno un posto per scopare con lei..invidiando le ciminiere perchè hanno sempre da fumare e tanto per trovare qualcosa da fare non ti resta che andare a vedere le luci della centrale elettrica..
Dieci pezzi (Canzoni Da Spiaggia Deturpata) che sono la commistione di un'accesa propensione poetica e di una domesticità cruda..insopportabile..di un realismo secco..
Il massimo della poesia accanto al massimo della prosa..come in una proporzione dove bisogna disegnare la corrispondenza tra sogni troppo alti e un presente di merda..
Ci sono la cena a lume di televisore e le caverne universitarie dove vagano studenti con il mal d'Amsterdam mentre altri si impiccano in garage lasciando come ultime volontà le poesie di Vian..
C’è chi per andare dalla propria ragazza vorrebbe un volo a basso costo della Ryan Air..ma invece si rimane a fare i pendolari tra cittadine provinciali e realtà post-industriali con la polvere da sparo sui davanzali (Ferrara e Milano) dove per guadagnarsi quattro soldi di sopravvivenza si va a fare i camerieri a Berlino o ci si immerge in uno dei tanti pochi lavori temporanei dove magari si possono coltivare distrattamente altri amori interinali..
Quelle di Vasco sono parole che servono a capire gli incubi dei pesci rossi..testi in cui vi è pressata una generazione che nessuno aveva ancora cantato..
Ma c'è anche una sostanza musicale di tutto rispetto fatta di continue variazioni di effetti di ritmi serrati che cadenzano quelli delle macchine nella circonvallazione..di tregue quiete e inquietanti in mezzo all'inferno di traffico e rumori e di impennate violente..
Queste sono le luci che Vasco ci mostra..luci fredde che graffiano impietose nel buio instabile..
A fine concerto Jhonny mi guarda..annuisce convinto con la testa e dall’alto della sua saggezza mi esprime tutto il suo pensiero in poche significative parole..
“Questo è Punk 2.0”..
Mario
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giovedì 1 maggio 2008
Cuccioli del Maggio
che tutto sia come prima
(Fabrizio De Andrè)
In principio fu la fabbrica..
Prima della fabbrica neanche esisteva il lavoro o se esisteva quelli che lavoravano erano mille pedine prese singolarmente..ma non erano né individui né collettività..
Senza fabbrica non c’erano le masse..
La fabbrica creò la classe..i sindacati..i partiti..la coscienza di sé..
Quando Karl Marx e Michail Bakunin smisero di litigare cominciò il divertimento..
I lavoratori uniti in sindacati e partiti ottenevano di più che atomizzati..
Esistevano le masse e Ford capì che poteva torcere il braccio e la coscienza di classe perché gli operai sognassero di consumare gli stessi prodotti che fabbricavano..
Tuttavia a quell’epoca erano i capitalisti quelli che si atomizzavano..
L’economista inglese John Maynard Keynes teorizzò l’alleanza tra capitale e lavoro sotto la conduzione dello Stato..
Ciò..specialmente nell’Europa ricca..fu sufficiente per allontanare le sirene del socialismo reale con diritti..sicurezza sociale e lavorativa..
Finita la guerra fredda..finì la necessità di una tregua tra capitale e lavoro..Almeno non era più necessaria al capitale..
E così..dopo la guerra fredda iniziò un’altra guerra..contro il lavoro..
C’erano Ronald Reagan..Margaret Thatcher e centinaia di loro epigoni..
Vinsero epiche battaglie contro minatori e lavoratori statali condotti da una sola logica..sconfiggere il potere dei lavoratori organizzati.
La fabbrica fordista continuava ad essere produttiva in termini economici ma aveva un difetto..lì i lavoratori..a volte decine di migliaia..si univano e continuavano a guardare a se stessi come classe..
Utilizzarono la teologia del libero mercato..una strana religione che accende ceri ad una mano invisibile che tutto aggiusta e aiutandosi con le differenze tra nord e sud..ovest e est..il capitale fratturò sistematicamente la classe operaia..
Le grandi fabbriche cominciarono col conto terzi e finirono per delocalizzare..
Gli Stati Uniti avevano il Messico e con l’ALCA volevano avere tutta l’America Latina..
Milioni di lavoratori qualificati..sopravvissuti al fallimento del socialismo reale..
Quando il comitato centrale del Partito Comunista Cinese decretò che “arricchirsi è glorioso” spazzò via tutto..Compresi quello che prima avevano applaudito..
Per i lavoratori cinesi era necessario credere nella reincarnazione..le condizioni di centinaia di milioni di loro somigliano alla Manchester studiata da Karl Marx..
Nel frattempo milioni di giovani proletari affondavano nei settori informali o migravano..
Per i sacerdoti della mano invisibile..l’unica cosa importante del lavoro era il suo costo basso..
Come storici definiamo il XX secolo in molte maniere..per le masse..per la Shoah..per le grandi guerre..
Ma se qualche ragione poteva avere Francis Fukuyama..quando proclamò la fine della storia e il trionfo del liberismo economico..allora il XXI secolo potrebbe passare alla storia come il secolo della precarietà e il povero XX secolo passerebbe ad essere il rimpianto secolo della quasi inclusione sociale..
Per questo festeggiare..e soprattutto manifestare oggi il Primo Maggio..significa dover riscoprire il valore dell'impegno e della partecipazione veri..a partire dalla sfera individuale..per crescere come donne e uomini nuovi..per maturare una coscienza critica e un pensiero autonomo..
Per sedimentare rabbia e consapevolezza dei rapporti di classe in questa società..
Per decidere definitivamente da che parte stare..
Per intraprendere..come gatti neri e selvaggi..il cammino di una liberazione che non passa per le sagrestie..per le segreterie politiche..per le aule consiliare e i parlamenti..per l’urna elettorale..ma passa per la strada..per il quartiere..per la casa..per il posto di lavoro..la scuola..la campagna..il cantiere..attraverso la costituzione di comitati di lotta..sindacati di base..organismi autorganizzati..per schierarsi..difendersi e lottare per un mondo migliore..
Mario
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giovedì 24 aprile 2008
25 Aprile
(Piero Calamandrei)
Albert Kesselring..generale tedesco con il grado di feldmaresciallo..comandò le forze armate germaniche in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale tra il 1943 e il 1944..
Venne catturato nel 1945 e a fine conflitto..nel 1947..fu processato e condannato a morte per crimini contro l'umanità e per i numerosi eccidi che l'esercito nazista commise ai suoi ordini..
Tra le stragi più efferate sotto il suo comando vi furono l’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma..dove 335 civili furono massacrati come atto di rappresaglia per un attacco eseguito da partigiani contro le truppe naziste e l’eccidio di Monte Sole (più noto come la Strage di Marzabotto) in cui vennero uccise oltre 800 persone nel quadro di un'operazione di rastrellamento di vaste proporzioni diretta contro la formazione partigiana “Stella Rossa”..
Successivamente la condanna a morte fu tramutata in ergastolo..ma Kesselring venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute..Tale gravità fu smentita dal fatto che dopo la scarcerazione visse altri otto anni libero nel suo paese..
Kesselring fu immediatamente accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi e divenne il leader federale dell'organizzazione "Stahlhelm, Bund der Frontsoldaten” (Elmo d'acciao, federazione dei soldati del fronte) di reduci neonazisti..
Morì senza mai aver rinnegato nulla circa il suo operato durante la guerra..né la sua incondizionata fede in Hitler..Ma soprattutto..sostenne di non essersi mai pentito di ciò che aveva fatto durante i 18 mesi nei quali tenne il comando in Italia ed anzi dichiarò che gli Italiani..per il bene che secondo lui aveva loro fatto..avrebbero dovuto erigergli un monumento..
In risposta a queste affermazioni Piero Calamandrei scrisse la celebre epigrafe (recante la data del 4.12.1952..ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti)..“Lo avrai, camerata Kesselring..” il cui testo venne posto sotto una lapide ad ignominia collocata nell'atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di imperitura condanna al criminale nazista..
E’ lì..per chiunque tenti di sminuire..di infangare o di cancellare la storia della Resistenza..nel misero tentativo di equiparare i repubblichini sostenitori dei nazisti ai partigiani e ai combattenti degli eserciti alleati..
E’ lì..perchè nel ricordare i Caduti e nel rinnovare la difesa della democrazia e dei valori di libertà..giustizia..solidarietà e pace che hanno animato la lotta di Liberazione e sui quali si fonda la Costituzione della Repubblica..oggi..come ogni 25 Aprile..affinchè lo sappiano bene tutti i neofascisti..scenderemo nelle strade e riempiremo le piazze per gridare a gran voce..
“Ora e sempre Resistenza!”..
Mario
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domenica 20 aprile 2008
Cuore di Neve
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mercoledì 16 aprile 2008
Lacrime Bianche
(Offlaga Disco Pax)
Fuori la pioggia batte sui vetri rendendo la lunga notte ancora più triste..
Piango..come il busto di Lenin a Cavriago..
Piango..come piangerebbero oggi i vari Gramsci..Togliatti e Berlinguer da una parte e Turati..Nenni..Pertini dall’altra..
Ho ancora impresso negli occhi i numeri e i volti dei vincitori e dei vinti..
Com’è distante oggi il Partito Comunista che prendeva il 34,4% e più di 12 milioni di voti..
Oggi quello che ne rimane di quel grande partito arriva a malapena al 3%..
Ho guardato le immagini delle tribune elettorali..senza audio..per non dar voce a chi non ho votato e a chi non mi rappresenta..e ciò che mi ha colpito di più sono stati gli occhi di Bertinotti..
Anche lui ha pianto..
Io..come almeno altre tre milioni di persone non ho votato il progetto nato morto della Sinistra Arcobaleno..
Soffro..ma non mi pento..il mio voto dato all'Italia dei Valori me lo tengo stretto..
La colpa va ricercata tra i dirigenti e i rappresentanti dei partiti stessi che hanno ignorato la propria storia..rinunciando alle proprie radici..e non ne faccio una questione di simbolo!..e tradendo ripetutamente e sistematicamente la fiducia dei propri elettori..
E ora..a chi si chiede che cosa ci resta da fare a fronte di una destra dilagante io rispondo..tutto!..
Ci resta da rifare la sinistra..“Ripartire o perire”..
Anni fa..al tempo dei girotondini (che torneranno presto!)..ricordo che al termine di un concerto di Vecchioni tenutosi allo Stadio Breda di Sesto San Giovanni..riuscii ad entrare nello spogliatoio per potergli dire poche parole e quando mi trovai dinanzi a lui gli dissi..“Roberto continua a lottare!”..e lui battendomi la mano sulla spalla mi rispose testualmente..“Sempre ragazzo!..con le unghie e con i denti!”..
Ecco chi sono i miei punti di riferimento..Ecco che cos’è la politica per me..
La politica si fa nella gente..tra la gente e per la gente..non viaggiando per le piazze a scopi meramente elettorali senza più fermarsi fuori dai cancelli delle fabbriche..
L'antifascismo è militante..non seduto sullo scranno da parlamentare..non con un auto blu e stipendi e pensioni da vergogna rispetto alla classe proletaria..
La lotta di classe si fa fuori dalle aule parlamentari ormai vuote di ogni significato politico ma piene di condannati..prescritti..indagati e rinviati a giudizio..
Dunque bisogna lottare non violentemente..lottare culturalmente scardinando il berlusconismo e ciò che sta dietro a lui per ricondurre la gente ad un pensiero più umano e giusto..
Educando..facendo aprire gli occhi..rifornendo ancora gli strumenti culturali della lotta di classe..non-violenta e cosciente..
La sinistra siamo noi..
Noi abbiamo ancora una volta in mano la difesa dei diritti dei più deboli..la solidarietà nei loro confronti..il raggiungimento del benessere comune (non inteso come benessere economico)..la difesa dei valori dell'antifascismo..della Costituzione..delle regole democratiche e delle Istituzioni..Non tarderà molto a che questi valori siano fortemente attaccati..
Abbiamo avuto la nostra Caporetto..una disfatta devastante di proporzioni inimmaginabili..
Ora stà a noi conquistare una nuova Vittorio Veneto..
Certo..con queste elezioni ci avviamo verso il 'ventennio berlusconiano'..
Per la seconda volta nella storia di quest’Italia..la Democrazia è politicamente e culturalmente morta..
Per qualcosa di tanto sacro e tanto nobile stanotte il lutto è un obbligo..
Ma adesso è il momento di crederci davvero..di far vedere che ci siamo ancora e che nessuno ci ha cancellati con un voto..
Da domani l’obbligo sarà la lotta..seppur pacifica..
Davvero dobbiamo fare una seconda Resistenza..Dopotutto chi non ha memoria e non impara mai farà ripetere alla storia sempre gli stessi errori..non si può capire il presente senza coscienza storica..e se non si capisce il presente non lo si sa nemmeno gestire..
Dunque l’innovazione ed il cambiamento consapevole risultano impossibili..Attiviamoci e collaboriamo più che mai..Rimbocchiamoci le maniche e a quanti in questo momento soffrono e sono lacerati dico..impugnatele la vostra rabbia e la vostra sofferenza!..Esse sono il distillato di quanto di più prezioso vi sia in voi..cioè della vostra intelligenza e razionalità..nonché dei nobili sentimenti e degli alti principi che vi guidano..E’ il meglio che c’è in voi che in questo momento sta sussultando e squassandosi..Ed è il meglio che c’è in voi che dovete proteggere e far fruttare..Per questo cavalcare la forza di tale sano e lodevole impeto è quanto di più saggio potremo mai fare..
Buon lavoro a tutti..
“Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato..Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi; che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni; che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti; che la professionalità e il merito vadano premiati; che la partecipazione di ogni cittadino alla cosa pubblica debba essere assicurata..Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza. Non vogliamo seguire i modelli di socialismo che si sono finora realizzati, rifiutiamo una rigida e centralizzata pianificazione dell’economia, pensiamo che il mercato possa mantenere una funzione essenziale, che l’iniziativa individuale sia insostituibile, che l’impresa privata abbia un suo spazio e conservi un suo ruolo importante. Ma siamo convinti che tutte queste realtà, dentro le forme capitalistiche - e soprattutto, oggi, sotto la cappa di piombo del sistema imperniato sulla DC - non funzionino più, e che quindi si possa e si debba discutere in quale modo superare il capitalismo inteso come sistema, giacché esso, oggi, sta creando masse crescenti di disoccupati, di emarginati, di sfruttati. Sta qui, al fondo, la causa non solo della crisi economica, ma di fenomeni di barbarie, del diffondersi della droga, del rifiuto del lavoro, della sfiducia, della noia, della disperazione.
È un delitto avere queste idee?”..
(Enrico Berlinguer)
Mario
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domenica 13 aprile 2008
La Domenica delle Salme
(Indro Montanelli, intervista a Repubblica, 26 marzo 2001)
Parole che leggo e rileggo prima di uscire di casa..
La sezione 562 si trova al primo piano della scuola elementare Jacopo Dal Verme..
Fin da quando sono bambino so che quest’ultimo è stato un condottiero che nel 1391 sconfisse i francesi ad Alessandria con milizie esclusivamente italiane..Provo a prendere la cosa di buon auspicio..immaginando come sarebbe bello se chi oggi si crede la reincarnazione di Napoleone possa capitolare definitivamente a colpi di voti come di spada..
Ma so benissimo che la mia è pura illusione..
All’interno della stanza non c’è nessun elettore..tutto è tranquillo..tutto è in ordine..ogni cosa è al suo posto..
Resto sulla soglia per qualche attimo e come in una vignetta di Vauro mi dico a me stesso più e più volte che ‘si può fare’..ancora per questa volta..questa volta soltanto..l’ultima..
Alla fine mi ci vuole un certo sforzo per presentarmi con coraggio nel mio seggio..
Le cabine sono tutte libere e mi viene indicata la numero 1..
Apro la scheda rosa e con relativa fermezza voto prima alla Camera..
Quando apro quella gialla del Senato mi sento fin da subito richiamare dai colori dell'Arcobaleno..questo perché come capolista in Lombardia è stata candidata Rita Borsellino..ovviamente la cosa non può che farmi piacere..ma ho già deciso di non ridare il mio voto a Bertinotti..perchè mi ha stufato..inutile ricordare le gravi colpe del Faust sulla caduta del primo Governo Prodi..e poi non ha mai sognato contratti metalmeccanici..ma direttamente la presa del Palazzo e lo ha pure realizzato..in proprio..con quello di Montecitorio..
Distolgo quindi lo sguardo e vergo per la seconda volta il simbolo dell'Italia dei Valori..
Avrebbe anche potuto uscire sangue dalla punta della matita..tanta è la sofferenza e il dolore che provo verso queste ennesime elezioni farsa..
Già è così..nessuno parla più del 2006 (come se fosse passata un’eternità) e di come allora i vari brogli hanno ridotto l'assenteismo a una percentuale pressochè uguale in tutte le regioni..anche laddove era del 20% si è ridotta magicamente al 2%..Queste sono elezioni antidemocratiche senza Preferenza dove il voto di ognuno ha un valore diverso a seconda della regione in cui si vive..dove chi sta sotto alla soglia di sbarramento non sarà mai rappresentato nonostante abbia ricevuto centinaia di migliaia di voti..in qualche caso più di un milione..
Ripiego le due schede e le infilo dentro ai due scatoloni..
Esco fuori..sono disgustato..
Tutto è troppo bello..tutto è troppo pulito..anche le persone mi sembrano più buone e stranamente persino serene..
Io invece mi sento come un randagio che di sua spontanea volontà si è recato al canile tirato a lustro per l’occasione..per farsi fare una bella dose di democrazia partecipativa..
Mi guardo in giro..e più guardo e più respiro bene quest'aria..più ho la sensazione che ci si ritrovi ad essere né più né meno che in un qualsiasi paese dell’Est dopo la caduta del muro..Tutto qui è davvero fermo..tutto è immobile..l’aria è stantìa..l’ordine..il buonismo e la serenità sono solo finte apparenze..
Più passano gli anni e più il futuro fa paura a tutti..anche a chi cerca di non farlo vedere..ma se il muro a Berlino è caduto..qui ce l’hanno tirato su..non lo vediamo ovviamente..non è un muro di cemento e filo spinato..è un muro più astratto..ma c'è..e noi tutti siamo dall'altra parte..che è la parte sbagliata di quel muro..
Questa è la libertà che ci è stata imposta..
Lenin direbbe che “la democrazia è uno stato che legittima la sottomissione della minoranza alla maggioranza..ed è paragonabile ad un'organizzazione istituita per l'uso sistematico della forza di una classe contro l'altra..di una parte della popolazione contro l'altra”..
Io non so se sia veramente così..credo che il concetto di democrazia sia un’altro..credo nella democrazia greca e in particolare in quella ateniese..ma quando i molti (la casta) governano e pensano soltanto a contentar se stessi si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa..la tirannia mascherata da libertà..
Democrazia e Libertà..quali meravigliose utopie..
Dalla strada continua ad arrivare gente..le osservo interessato..ci sono molte persone anziane..
Molti di loro lo so..sono stati in un passato che pare sempre più lontano..partigiani..strenui difensori della libertà contro le infamie della dittatura fascista..perchè il mio quartiere..l'Isola..è così..lo è stato ai tempi della Resistenza e lo è tutt’oggi..l'ultima roccaforte rossa di una città sempre più nera..
E ne sono orgoglioso..
Mi arriva un messaggio che mi distrae dalla moltitudine di pensieri..
Jhonny mi scrive che avevo ragione io..contro ogni previsione di pioggia oggi c’è il sole..
E’ vero..è una domenica di sole..la giornata è molto bella e l’aria è primaverile..
Da lontano sento suonare a festa le campane di una chiesa..
Mi sembra di vivere tra le righe de “Il Sabato del villaggio” di Leopardi..
Ma oggi non è Domenica?..
Ma soprattutto mi chiedo che cosa diavolo ci sarebbe da festeggiare?..
Libero dalla catena la piccola Spicchio di Luna Rossa..
Getto un’ultima occhiata sulla scuola..
Poi mi volto verso Piazza Archinto e me ne vado..
Me ne vado sconfitto..
Perché oggi mi hanno preso tutto..
Con oggi ci hanno davvero preso tutto..
E con un sole e con un cielo così..
Penso che neanche Dio sia poi così tanto democratico..
Mario
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martedì 8 aprile 2008
Aria di Rivoluzione
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