"La parola non è un oggetto casuale..una merce di scambio..un codice di comodo..è la storia..l’intelligenza che adatta o reinventa..l’emozione che dà accenti..ritmi soavità e burrasca..aspetto..volto alla muta condizione del cuore..La parola ricorda..ricorda com’eravamo..perché siamo..come saremo..ricorda nell’intimo della sua essenza..in una memoria che sopravvive ai suoi nuovi colori e ai suoi vecchi significati..perché se le cose le ha create Dio..le parole sono le cose ricreate dagli uomini..è quel nome..la vita.."
(Roberto Vecchioni)

venerdì 15 febbraio 2008

Dentro gli Occhi


Seconda Parte
Le luci del teatro si spengono e il sipario si apre per la seconda volta quando il concerto riprende con “Questi fantasmi”..
Alla fine del brano Vecchioni rincomincia a parlare più “avvelenato” che mai..
“Dato che è scontato che al mondo non ci siamo solo noi..ma ci sono gli altri..soprattutto gli altri..bisogna pensare agli altri..Però qui metterei un distinguo..non proprio a tutti tutti tutti!..mi permetto di fare delle eccezioni..ci sono gruppi e persone singole che effettivamente son da evitare e che comunque io non riuscirei mai a frequentare..gruppi di tutti i tipi..vallette..vallettine..agenti di borsa..schizzati..Testimoni di Geova..contorsionisti politici..Moggi vari..tutta gente da evitare..Per quanto mi sforzi non riesco a immaginare che cosa potrei dire più di 30 secondi (30 son troppi)..con Briatore!..Non so nemmeno che mestiere faccia Briatore sinceramente..o con Calderoli!..cosa dico a Calderoli?..o all’inossidabile avvocato Taormina!..se c’ho da perdere qualche causa sono apposto..so benissimo dove rivolgermi!..Però la categoria più solennemente evitabile..prego tutti di farlo..è quasi una Crociata..è quella della Tribù Tim..perchè non ho mai visto tanti deficienti in una volta sola..ma il problema non è dei ragazzi..perchè gli fanno fare quelle cose i grandi..i ragazzi poverini non hanno colpa..però li mettono in sei su un’elefante a girare Roma..e gli dicono hai trecento sms gratis da mandare in giro..Ma chi cazzo li manda trecento sms gratis?!..a chi?!..come si fa a mandare tutta questa roba?!..a chi li mandi?!”..
Poi arrivano le (ironiche) stoccate politiche..
“Siamo in un mondo di fantasmi..di persone sconosciute..irriconoscibili..che però comandano..governano..sono sempre lì..
E’ nata ultimamente una nuova razza che io non so bene cosa siano..potete aiutarmi voi a capire..Si chiamano i moderati..Ora io conoscevo i fascisti..i comunisti..i cattolici..che avevano bene o male delle idee ben precise..Ah! e poi tra l’altro si gloriano anche di essere moderati..vanno in televisione..’Sa noi moderati!’..ma perché ti glori tanto di essere un moderato?..io sono rimasto al tempo in cui il moderato non beveva..non fumava e non scopava!!!..
Questi son tipi che se ti arriva a casa Claudia Schiffer dicono..No stà settimana ho già scopato..mi sono moderato..una volta basta!”..
“Ora di fronte a questa categoria fantasmatica..io vi chiedo..Io che ho cominciato questa tournè che era al Governo Paperino e la finirò con al Governo Zio Paperone..e che non so chi è peggio..Vi chiedo però i moderati no!..per favore!..piuttosto i fascisti ma non i moderati!..almeno so chi è il nemico!..
I moderati mi sconcertano..pensare di vivere in Italia con i moderati che non impegnano mai niente di nuovo..che si nascondono dietro l’angolo..e che qualsiasi cosa fai dicono..’No!è sbagliato!’..no no..questo no..vi prego..votate a destra o a sinistra ma non votate i moderati!”..
Alla fine degli applausi straconvinti introduce “Comici spaventati guerrieri”..
“Però c’è qualcuno che vale la pena..e sono i ragazzi..i giovani..I giovani non sono quelli sull’elefante..quelli sull’elefante sono la minoranza..I giovani d’oggi hanno un sacco di problemi..tantissimi..perchè l’Italia è un mondo di vecchi..governato da vecchi..che non mollano mai il posto..Ma non vecchi anagraficamente..anch’io sono abbastanza vecchio..mi va bene pure questa cosa..I vecchi proprio dentro..di pensieri di idee..di azioni..che non tentano mai niente di nuovo..che non danno mai fiducia..I giovani di fronte a una cosa di questo genere..quasi tutti i giovani si chiudono a riccio..Avete mai notato che i giovani non sanno esprimere i loro sentimenti?..non lo sanno fare perché se li nascondono..perchè la volta che li esprimono non vengono capiti..oppure vengono messi da parte..Tutti i giovani guardate..quelli di provincia..quelli di città..quelli dell’università..quelli che lavorano..hanno questo problema di fronte alle nostre reazioni..a parte che gli dicono ‘le abbiamo già sentite queste cose’..no..sono nuove..vanno ascoltate..perchè sono di tuo figlio..o di un ragazzo..che probabilmente ha da insegnarti tantissime cose sui sentimenti che tu hai dimenticato del tutto e completamente..Si nascondono..e nascondono i loro sentimenti come gatte gelose dei figli..io ho sempre avuto fiducia nei ragazzi..son quarant’anni che insegno..e da vicino li vedo grotteschi e comici..perchè diventano quasi ridicoli nelle loro reazioni..però sono spaventati..dal futuro..e quasi tutti loro hanno dentro ancora una forma guerriera con cui combattere..ed è una forma guerriera per il pensiero della vita..non certo per il pensiero della morte”..
La canzone mi piace tantissimo..forse perché infondo Vecchioni parla di tutti noi ragazzi schierandosi dalla nostra parte..con la nostra forza..le nostre debolezze..i nostri dubbi..le nostre paure..le nostre domande senza risposta e la nostra rabbia per un mondo storpiato..ingannato..tradito e massacrato..
La canzone che arriva immediatamente dopo mi fa battere il cuore allo stesso incedere delle percussioni che ne segnano profondamente il ritmo della musica nel riarrangiamento..”Dentro gli occhi” è un diamante di poesia..è una riflessione profonda sul trascorrere inesorabile della vita..e per me è anche una dedica..

“Un marinaio di vedetta di una nave da guerra avvista una luce a dritta..e avverte il Capitano..e subito mandano un messaggio..’Cambiate immediatamente la rotta d 20°’..e arriva la risposta..’Cambiatela voi la rotta di 20°’..il Capitano si incazza e rimanda il messaggio..’Io sono il Capitano..siamo in rotta di collisione..dovete assolutamente cambiare la rotta di 20°!’..e arriva subito la risposta..’Io sono un marinaio di seconda..però siete voi che immediatamente dovete cambiare la rotta di 20°’..il Capitano è fuori di se dalla rabbia..e manda l’ultimo messaggio..’Vi ordino di cambiare rotta!..Io sono una nave da guerra!’..e arriva la risposta..’E io sono un faro!” ..


Non si può fare a meno di ridere..ma subito Roberto sorridendo ci ferma..
“Non è che l’abbia raccontata così per farvi ridere..questa non è una barzelletta..è una parabola..perchè quel Capitano è il potere..Il potere non guarda..non sente..non vede..fa quel che vuole..non gliene importa che ci sia un ostacolo..non lo vede nemmeno l’ostacolo..non gli importa proprio nulla..Il faro no!..il faro è la gente..il faro è la verità..il faro è la storia..il faro non può cambiare..non può girare dall’altra parte”..
Poi va avanti presentando il prossimo brano..
“Era da tanto tempo che io volevo scrivere una canzone su un operaio..ma non la solita canzone..ce ne sono tante sugli operai..anche perché gli operai sono cambiati..non sono più quelli degli anni ’60..sono diversi..l’operaio di oggi non ce l’ha solo col padrone..ce l’ha anche con tante altre cose..ce l’ha anche con gli amici..che non capisce mai quali sono..o con quelli della sua parte..che altrettanto non si capisce quali sono..ce l’ha con tutti..e poi c’ha anche un handicap rispetto all’operaio degli anni ’60..quelli la avevano delle speranze per i figli..questi no..non ce le hanno proprio..quindi è cambiato proprio tutto”..
“E questo mio piccolo operaio dell’Alfa Romeo..e quindi di Milano..ha il sogno di poter portare qualcosa di più a sua moglie e basta..Gli sta sulle palle quello che fa..però lui dentro ha un grande amore per i ricordi..per la malinconia..per il passato..per quello che poteva essere e non è stato..e io questa canzone..anche perché era giusto..perchè Milano è la mia città..l’ho voluta scrivere in milanese..perchè così sembrava più toccante..con l’operaio che parla nel suo dialetto mi sembrava più vera..e le cose vere..sono quelle che arrivano più dritte al cuore”..
“Mond lader” vede qualche giro a vuoto sul cantato da parte di Vecchioni..ma glielo si perdona con un applauso spontaneo..lui gira per il palco ridendosela..ma poi si ferma e arriva “Gli Anni”..che viene eseguita con ancora più malinconia dell’originale nell’accompagnamento della voce del solo pianoforte della Biagini..
Al termine una signora dalla balconata grida a Roberto “Sei meraviglioso!”..e subito dopo in momento di silenzio dalla platea si sente “Sei forte papà!”..la gente ride..e Vecchioni guardando tra le prime file sorridendo sornione dice..”E’ mio figlio veramente quello là..Non so quale perché c’ho un esercito di figli”..
La “Viola d’Inverno” graffia l’anima..poi ”Stranamore”..(che mia sorella mi ha stranamente dedicato..sarà per la prima frase della canzone?) a cui viene tolta una strofa..
Uno spettatore gli chiede perché ha fatto una versione censurata..“Era troppo lunga..ho messo tutta una parte orchestrale..E’ già due anni che la facciamo così”..e sorride..
Ma per non fare questa strofa (fondamentale!) ci deve essere dietro ben più di un motivo musicale..


“E il primo disse "Ah sì, non vuoi comprare il nostro giornale?!"
e gli altri "Lo teniamo fermo tanto per parlare"
ed io pensai ora gli dico "Sono anch'io fascista"
ma ad ogni pugno che arrivava dritto sulla testa
la mia paura non bastava a farmi dire basta”

E allora Vecchioni la spiega così..
“La risposta è qui..adesso te la leggo..rifaccio quella strofa lì qui..in questa cosa che dico ora..così sei a posto..sono dei versi di Fortini..e dicono in pratica le parole che dicevo allora e che sono state tolte”..

“Che queste parole siano scritte è necessario
che l’ora di mezzanotte dal campanile
batta nella nebbia fino alla pagina
fino al cervello dell’uomo seduto è necessario
è necessario che nessuno si addormenti
nulla sarà perduto ma anche se fosse
anche se non esistesse nessuna salvezza”

“Che in parole povere equivale a dire..Serve la poesia a cambiare il mondo?..risposta..no!..però bisogna continuare a farla”..
Quando percepisco le note iniziali della canzone che segue vengo pervaso letteralmente dai brividi..“Sogna ragazzo sogna” è la canzone che mi ha fatto amare Vecchioni nel momento stesso in cui l’ascoltai per la prima volta nove anni fa..
La prima strofa di “Milady” viene cantata da Vecchioni e dal pubblico all’unisono..
“Non lasciarmi andare via” è introdotta da parole che dire belle pare poco..“Arriva il momento che non ce la fai più..il momento che non vedi più niente..si chiama crisi..e capita a voi..capita a tutti..ci sono le crisi giovanili..le crisi senili..crisi..ce ne sono di tutti i tipi..La crisi è una brutta cosa..perchè tutto ti sembra falso..vano..ti pare quasi di avere combattuto una battaglia inutile se mai l’hai combattuta..per qualcosa..E’ il momento in cui tutto..sogni..speranza..desideri..svaniscono..Ti lasci prendere dal dolore..perchè è quasi un gioco lasciarsi prendere dal dolore..Il dolore è subdolo..si presenta molto bene..con un viso pulito..Soffrire a volte è un sottile piacere al contrario..e allora se ti lasci sopraffare dal dolore sei fregato..devi stringere i denti..cuore..anima..polsi..tutto..e aggrapparti a qualcuno..perchè è così che si fa..perchè la rabbia non guarisce mai..vincono sempre le stelle..perchè non siamo nati per il dolore..siamo nati per stare bene..siamo nati per essere felici..il dolore è una mancanza non è il contrario..io credo fortissimamente che dobbiamo essere felici..e allora si guarda fuori dalla finestra..e si da la mano all’unica persona che può tirarti fuori da questo guaio..da questo impiccio..da questa catastrofe..perchè lei sa che tu stai andando lì..ti stai perdendo..non credi più a niente..e solo lei può aiutarti..A rischio di sembrar retorico..direi che soprattutto ora lei può aiutarti..perchè solo lei può non lasciarti..Perchè lei è l’amore..e l’amore non ti lascia mai”..
E' la teorica fine del concerto..che Vecchioni evita rientrando quasi subito quando arriva il momento dei bis..
“Io resto qui..se è un po’ tardi per i moderati possono andare anche a letto”..
Canta “Figlia”..poi i due grandi classici di sempre..“Samarcanda” e “Luci a San Siro”..quest’ultima suonata solo al pianoforte..
Dopo lunghi e gioiosi applausi dice emozionato “Il primo ad essere felice sono io”..
E arriva per me un regalo inaspettato con “La bellezza”..suonata anch’essa solo al pianoforte e come sempre commovente e struggente nel suo parlre di amore..di morte..e di Venezia..
L’ultima canzone della serata è la sua “El bandolero stanco”..
Il finale è un abbraccio intensissimo..Il pubblico si alza tutto in piedi..a fatica riesco a vedere il palco e quello che succede..la standing ovation riempe la sala del teatro..Vecchioni è davvero felice..ci saluta commosso..con gli occhi da bambino..Infine si volta e si allontana uscendo dal palco..Le luci si accendono..come per incanto mi risveglio dal torpore per tornare alla realtà..ma con la consapevolezza che quello che si è appena concluso è stato senza alcun dubbio il miglior concerto che ho visto di Vecchioni..Tre ore dove ciascuno ha potuto fare nel tempo breve di una canzone il bilancio della propria vita..Un viaggio..una parabola..un percorso fatto di parole e note che si è dipanato attraverso l'intreccio indissolubile tra il “poeta” e noi..uniti per le mani e dalla comune voglia di ascoltare e comunicare..legati da un filo d’argento dal tema della rabbia e delle stelle..dei ragazzi..dei figli..delle donne e dell’amore..anche quello triste..ma pur sempre amore..Fuori la notte è scura..Cerco come sempre lo spicchio di luna color panna nel cielo blu di una carnevalesca Milano..La trovo adagiata su se stessa..come a cullarsi dolcemente..La osservo per un po..finchè sorridendole di rimando mi incammino anch'io dov'è il silenzio e verso l’inganno dell’aurora..preso dal desiderio e dalla voglia di una lontana ninna nanna..

Mario


domenica 10 febbraio 2008

L'Ultimo Spettacolo


Prima Parte
E’ una sera limpida e senza nuvole..con una luna alta in cielo che trasuda freschezza e malinconia quella che accoglie nella sua città..al Teatro Smeraldo di Milano..il ritorno del Professore..
Quando si spengono le luci della sala si accende la magia..Trattengo il respiro..è da tempo..tanto tempo..che aspettavo il momento di vedere..di ascoltare e di abbracciare Vecchioni.. Ancora una volta..
Il sipario verde e oro rimane chiuso quando partono le dolci note del pianoforte de “L’ultimo spettacolo”..e quando la voce di Roberto inizia a cantare lui fa il suo ingresso dalla sinistra del palco..Abito scuro e camicia bianca..mano sinistra in tasca..e il fascino di un Autunno bellissimo..
Vecchioni interpreta la meravigliosa canzone con la commozione che mi bagna gli occhi mentre ascolto la splendida voce che mi rapisce il cuore e lo porta in un posto che solo io conosco.. La scenografia si mostra al pubblico sul cambio di tempo e di tema della canzone..E’ semplicemente bella e curata nei minimi dettagli..con lunghi candidi veli bianchi a riempire gli spazi e tappeti orientali sotto ognuno dei componenti del suo gruppo di sempre..Lucio Fabbri (violino e chitarre)..Michele Ascolese (chitarre)..Fabio Moretti (chitarre)..Dino D'Autorio (basso)..Ilaria Biagini (voce,tastiere, fisarmonica, fiati) e Iarin Munari (batteria)..
Dopo un lunghissimo applauso carico di calore umano traspare fin da subito in Roberto tutta la tensione..la felicità e l’intensità emozionale a lunghi tratti struggente che lo accompagneranno per tutta la serata..
“Ne vedremo delle belle”..esordisce..
“Allora non era l’ultimo spettacolo questo..sembrava..ma non era così perché ce ne sarà un altro..un altro ancora..Non è mai l’ultimo..è sempre il terzultimo..il penultimo..il quartultimo..non è mai l’ultimo..l’ultimo non verrà mai..canterò anche dopo”..
A fatica Vecchioni riprende a parlare sommerso com’è dagli applausi..che lui del resto accoglie ogni volta con gioia..perchè è dal pubblico che lui trae la sua linfa e la sua energia..
“Non vedevo l’ora di cantare per quest’anno..avevo una grande nostalgia..Ho pensato io..ma di cosa parlava 'L’ultimo spettacolo'?..parlava di rabbia e di stelle..alla stessa maniera tanti e tanti anni fa..con la differenza che non ero consapevole allora..ora lo so..ora so cos’è la rabbia e so cosa sono le stelle..la rabbia di un poeta disilluso per quello che succede..e le stelle che sono poche..pochissime..ma sono soprattutto persone..perchè ci sono ancora delle persone meravigliose a questo mondo..per cui vale la pena di vivere..Un buon concentrato è qui davanti..tanto per non sviolinare..perchè è così..siete veramente così..sicuramente”..
Mentre il pubblico lo applaude con affetto sempre più crescente e lo ringrazia lui si toglie la giacca che getta via lontano..e arrotolandosi le maniche della camicia prosegue..
“Oh! io stasera non lo faccio metaforicamente..lo facciamo subito..mi metto a nudo..cioè non bado assolutamente alle emozioni..alle ansie..alle paure..anche alle gioie..anche alle rabbie..anche a certe invettive inconsulte..dico tutto..faccio tutto..non importa quello che succederà..perchè credo che si debba andare anche oltre alla sincerità oggi come oggi..dove tutto è nascosto..tutti fanno finta e tutti hanno maschere..e non solo..cambiano le maschere!”..
“Ho lottato..la disillusione..la stufaggine..questa mediocrità che vince sempre..ovunque..in qualsiasi modo..da tutte le parti..questo non essere niente..questo aspirare al successo che dura un secondo..questo mostrare culi e tette..questo mostrare imbecillità continua!..ma anche il culo e le tette del pensiero eh!..c’è chi l’ha lì il culo e le tette..Anche io in realtà ce l’ho lì..in altro modo!”..
Il pubblico ride..ma subito ritorna assorto e attento quando riprende a parlare..
“La buffoneria che in questi casi è inutile nemmeno che cominciamo a parlarne perché non è neanche il caso..perchè ormai siamo una barzelletta anche per noi stessi..non esiste..Eppure in tutto questo ci sono lampi..misteri..momenti in cui ti aggrappi a qualcosa che sono dietro le nuvole..però le vedi..Poi viene fuori che in un anno di lavoro e di gioia..perchè questo è stato un anno massacrante per me non soltanto per i fatti politici..anzi fosse solo per quello..invece per tante altre cose..ti viene in mente che devi dire qualcosa..devi dire di più..e allora mi è venuto fuori questo disco..’Di rabbia e di stelle’..che io amo è particolarmente..lo amo perché era tanto che non facevo un disco così pieno..così solido..così per sempre..forse..e il regalo che chiedo..e credo non sia molto in fin dei conti..è che lo amiate un po’ anche voi con me..perchè questo disco è un bambino..è il mio cuore..e se mi permettete anche un po’ il mio orgoglio..di essere cambiato pochissimo nel tempo..perchè chi cambia poco cambia tantissimo..chi cambia poco secondo me è veramente quello che va più avanti di tutti“..
Tra gli applausi assordanti Roberto presenta la seconda canzone della serata..
“E c’è l’amore in ‘Di rabbia e di stelle’..e iniziamo proprio con l‘amore..Iniziamo con l’amore che è di tanti tipi..di tante sfaccettature..C’è l’amore che inizia..l’amore che è a metà..l’amore che è in mezzo..l’amore davanti..l’amore dopo..l’amore alla fine..C’è l’amore che si indaga..si chiede..’Abbiamo ancora tempo per amarci?’..quale tempo?..tutto..in tutte le cose abbiamo bisogno di un tempo preciso..per l’amore abbiamo bisogno di un tempo specifico..e allora l’amore stanco..forse anche un po’ invecchiato si guarda allo specchio e si chiede quanto tempo gli resta ancora..per amare.."
"Buon concerto a tutti!”..
E parte “Tu quanto tempo hai”..una canzone che certamente Vecchioni non avrebbe potuto scrivere e cantare prima d’ora..e che forse chi non è segnato da molte primavere difficilmente può capire fino infondo..
“O forse un amore nascente?..perchè l’amore più bello è quello che nasce..quello che inizia..quello dei primi momenti..la scintilla..il lampo..quando incontri una ragazza..bellissima..cha ha una striscia..un filo intorno alla fronte..che la rende ancora più bella..e lei guarda fuori e ti indica che fuori c’è il mondo..e poi ti dice..’Scegli o me o il resto del mondo’..e tu ti chiedi perché devo fare queste scelte subito a vent’anni?!..ci sarà anche qualcosa di buono nel resto del mondo!..non ci sei solo tu!..e invece lei è categorica..’O me o il resto del mondo’..che è un po’ come il discorso di Troisi..’Vivere un giorno da leoni o cento da pecore’..in realtà si potrebbero anche vivere cinquanta giorni da orsacchiotti..che sarebbe evidentemente più bello..per lei e per il mondo..e invece non ci sono santi..e allora devi scegliere..e scegli lei..ma senza pentimento..perchè alla fine ti viene una frase..che è quella che sarà poi tua..è quella che hai detto per la prima volta a lei dopo tante fregature..le hai detto..Ragazza..vorrei da te un amore felice..grande..Come un amore infelice”..
E canta la bella e a tratti degregoriana “La ragazza col filo d’argento”..
Dopo “Canzoni e cicogne” legge..quasi reggendosi al microfono..una magnifica poesia di Jacques Prèvert..

“Per te amore mio”

“Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te amore mio..
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te amore mio..
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te amore mio..
Poi sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata
Ma senza trovarti amore mio..”

La scaletta prosegue con “O amore amore amore” e “Le lettere d’amore”..eseguita solo voce e chitarra..Poi “Vincent”..accompagnata sullo sfondo dalle immagini delle opere di Van Gogh..
Quando arriva il turno de “Le rose blu”..Vecchioni dice..“Adesso farò una cosa che non è nemmeno una canzone..è molto di più..ed è una cosa nata in un momento di grande sofferenza nella vita di uno dei miei figli..Non credo che esista al mondo un dolore più grande di vedere soffrire una persona che si ama..soprattutto se è un figlio..Te ne stai lì..ti chiudi..il sangue che scorre..i nervi si accavallano..i muscoli fermi..E allora mandi una preghiera che sembra una bestemmia..o una bestemmia che sembra una preghiera..all’unica cosa che pensi che ti possa ascoltare..che poi si chiama Dio..e devi dare a Dio tantissimo per avere in cambio qualcosa per tuo figlio..non gli puoi dare in cambio solo la vita..è troppo facile..e allora gli dai in cambio tutto quello che hai vissuto..che è differente..come se non avessi mai amato..mai sognato..mai cantato..mai visto una donna..mai visto un bambino..mai visto la Primavera..mai visto il mare..come se non fossi mai nato..oppure fossi nato ma come un lombrico..un verme..una schifezza di essere..e gli chiedi in cambio..per questo dare via tutto..quell’altra cosa..Perché arriva un momento che non te ne frega niente della bellezza della poesia..e i sogni..e di tutte le piccole cose importanti che hanno fatto la tua esistenza”..
La canzone è semplicemente stupenda..l’esecuzione lo si sente..è commossa più che in ogni altro pezzo..la voce è sofferta..spezzata..quasi gridata..Alla fine del brano si porta le mani al cuore..scuote la testa..sorride..e guardando in alto indica con gli indici delle mani il cielo..
Dopo lunghissimi e intensi applausi del pubblico..e dello stesso Vecchioni che applaude di rimando per ringraziarci tutti..stempera subito l’atmosfera ironizzando su se stesso nel presentare la canzone successiva ..
“E direi che dopo queste canzoncine da poco..queste canzoni piuttosto leggere..direi di passare ad una cosa seria finalmente..Facciamo una canzone seria dai messaggi politici-sociali-esistenziali..Se mi chiedessero su Marte che canzone volessi portare porterei questa sicuramente..questa che facciamo adesso..la prossima..che è la matura riflessione di un cantautore..il momento in cui ha dato il meglio di se..perdendo finalmente quelle scorie di mediocre centellinato qualunquismo..” E parte col mandolino tra il divertimento del pubblico “Voglio una donna”..
“Certo che passare così violentemente da 'Le rose blu' a 'Voglio una donna'..Mastella non è l’unico dissociato!”..
E qui gli applausi decisamente non si sprecano..ma non per Mastella di certo!!!..
Poi nell’introdurre “Il violinista sul tetto”..che si rifà alla canzone popolare e che parla del rapporto madre e figlio dice..
“Mia moglie per esempio che è una donna intellettuale e intelligente..quando deve pensare ai figli rincoglionisce..Devo dire che anche i miei figli sono un bel record di personaggi..perchè riescono a fare rincoglionire anche me e mia moglie..Mia moglie sempre la notte ad aspettare con gli occhi sempre strabuzzati sul soffitto questo disgraziato che non torna mai a casa..Poi a fare in giro cosa non si sa..e vabbè..che stia pure sveglia..vabbè..ma perché devo star sveglio io?!"..
“Mamma!..è la prima parola che dice il bambino..e lo dice venendo dal buio naturalmente..Mamma!..quindi è la mamma che deve stare sveglia la notte..mi direte..c’è la parità dei diritti..certamente io sono d’accordo..io sto sveglio di giorno e lei di notte!”..
Ci si aspetta che canti Ilaria Biagini con Roberto..invece sale sul palco a sorpresa Teresa De Sio..che interpreta la voce della madre..ballando e portando sul palco una ventata di ironia e allegria tipica del popolo napoletano ..
Al termine della canzone Roberto e la band lasciano il palco alla De Sio..che cantando la bella “Quando turnammo a nascere” chiude il primo tempo del concerto..
Un concerto fin qui ricco di emozioni..di musica..di poesia..di parole..di pensieri..di sogni..
e di amore..

Mario