"La parola non è un oggetto casuale..una merce di scambio..un codice di comodo..è la storia..l’intelligenza che adatta o reinventa..l’emozione che dà accenti..ritmi soavità e burrasca..aspetto..volto alla muta condizione del cuore..La parola ricorda..ricorda com’eravamo..perché siamo..come saremo..ricorda nell’intimo della sua essenza..in una memoria che sopravvive ai suoi nuovi colori e ai suoi vecchi significati..perché se le cose le ha create Dio..le parole sono le cose ricreate dagli uomini..è quel nome..la vita.."
(Roberto Vecchioni)

domenica 10 febbraio 2008

L'Ultimo Spettacolo


Prima Parte
E’ una sera limpida e senza nuvole..con una luna alta in cielo che trasuda freschezza e malinconia quella che accoglie nella sua città..al Teatro Smeraldo di Milano..il ritorno del Professore..
Quando si spengono le luci della sala si accende la magia..Trattengo il respiro..è da tempo..tanto tempo..che aspettavo il momento di vedere..di ascoltare e di abbracciare Vecchioni.. Ancora una volta..
Il sipario verde e oro rimane chiuso quando partono le dolci note del pianoforte de “L’ultimo spettacolo”..e quando la voce di Roberto inizia a cantare lui fa il suo ingresso dalla sinistra del palco..Abito scuro e camicia bianca..mano sinistra in tasca..e il fascino di un Autunno bellissimo..
Vecchioni interpreta la meravigliosa canzone con la commozione che mi bagna gli occhi mentre ascolto la splendida voce che mi rapisce il cuore e lo porta in un posto che solo io conosco.. La scenografia si mostra al pubblico sul cambio di tempo e di tema della canzone..E’ semplicemente bella e curata nei minimi dettagli..con lunghi candidi veli bianchi a riempire gli spazi e tappeti orientali sotto ognuno dei componenti del suo gruppo di sempre..Lucio Fabbri (violino e chitarre)..Michele Ascolese (chitarre)..Fabio Moretti (chitarre)..Dino D'Autorio (basso)..Ilaria Biagini (voce,tastiere, fisarmonica, fiati) e Iarin Munari (batteria)..
Dopo un lunghissimo applauso carico di calore umano traspare fin da subito in Roberto tutta la tensione..la felicità e l’intensità emozionale a lunghi tratti struggente che lo accompagneranno per tutta la serata..
“Ne vedremo delle belle”..esordisce..
“Allora non era l’ultimo spettacolo questo..sembrava..ma non era così perché ce ne sarà un altro..un altro ancora..Non è mai l’ultimo..è sempre il terzultimo..il penultimo..il quartultimo..non è mai l’ultimo..l’ultimo non verrà mai..canterò anche dopo”..
A fatica Vecchioni riprende a parlare sommerso com’è dagli applausi..che lui del resto accoglie ogni volta con gioia..perchè è dal pubblico che lui trae la sua linfa e la sua energia..
“Non vedevo l’ora di cantare per quest’anno..avevo una grande nostalgia..Ho pensato io..ma di cosa parlava 'L’ultimo spettacolo'?..parlava di rabbia e di stelle..alla stessa maniera tanti e tanti anni fa..con la differenza che non ero consapevole allora..ora lo so..ora so cos’è la rabbia e so cosa sono le stelle..la rabbia di un poeta disilluso per quello che succede..e le stelle che sono poche..pochissime..ma sono soprattutto persone..perchè ci sono ancora delle persone meravigliose a questo mondo..per cui vale la pena di vivere..Un buon concentrato è qui davanti..tanto per non sviolinare..perchè è così..siete veramente così..sicuramente”..
Mentre il pubblico lo applaude con affetto sempre più crescente e lo ringrazia lui si toglie la giacca che getta via lontano..e arrotolandosi le maniche della camicia prosegue..
“Oh! io stasera non lo faccio metaforicamente..lo facciamo subito..mi metto a nudo..cioè non bado assolutamente alle emozioni..alle ansie..alle paure..anche alle gioie..anche alle rabbie..anche a certe invettive inconsulte..dico tutto..faccio tutto..non importa quello che succederà..perchè credo che si debba andare anche oltre alla sincerità oggi come oggi..dove tutto è nascosto..tutti fanno finta e tutti hanno maschere..e non solo..cambiano le maschere!”..
“Ho lottato..la disillusione..la stufaggine..questa mediocrità che vince sempre..ovunque..in qualsiasi modo..da tutte le parti..questo non essere niente..questo aspirare al successo che dura un secondo..questo mostrare culi e tette..questo mostrare imbecillità continua!..ma anche il culo e le tette del pensiero eh!..c’è chi l’ha lì il culo e le tette..Anche io in realtà ce l’ho lì..in altro modo!”..
Il pubblico ride..ma subito ritorna assorto e attento quando riprende a parlare..
“La buffoneria che in questi casi è inutile nemmeno che cominciamo a parlarne perché non è neanche il caso..perchè ormai siamo una barzelletta anche per noi stessi..non esiste..Eppure in tutto questo ci sono lampi..misteri..momenti in cui ti aggrappi a qualcosa che sono dietro le nuvole..però le vedi..Poi viene fuori che in un anno di lavoro e di gioia..perchè questo è stato un anno massacrante per me non soltanto per i fatti politici..anzi fosse solo per quello..invece per tante altre cose..ti viene in mente che devi dire qualcosa..devi dire di più..e allora mi è venuto fuori questo disco..’Di rabbia e di stelle’..che io amo è particolarmente..lo amo perché era tanto che non facevo un disco così pieno..così solido..così per sempre..forse..e il regalo che chiedo..e credo non sia molto in fin dei conti..è che lo amiate un po’ anche voi con me..perchè questo disco è un bambino..è il mio cuore..e se mi permettete anche un po’ il mio orgoglio..di essere cambiato pochissimo nel tempo..perchè chi cambia poco cambia tantissimo..chi cambia poco secondo me è veramente quello che va più avanti di tutti“..
Tra gli applausi assordanti Roberto presenta la seconda canzone della serata..
“E c’è l’amore in ‘Di rabbia e di stelle’..e iniziamo proprio con l‘amore..Iniziamo con l’amore che è di tanti tipi..di tante sfaccettature..C’è l’amore che inizia..l’amore che è a metà..l’amore che è in mezzo..l’amore davanti..l’amore dopo..l’amore alla fine..C’è l’amore che si indaga..si chiede..’Abbiamo ancora tempo per amarci?’..quale tempo?..tutto..in tutte le cose abbiamo bisogno di un tempo preciso..per l’amore abbiamo bisogno di un tempo specifico..e allora l’amore stanco..forse anche un po’ invecchiato si guarda allo specchio e si chiede quanto tempo gli resta ancora..per amare.."
"Buon concerto a tutti!”..
E parte “Tu quanto tempo hai”..una canzone che certamente Vecchioni non avrebbe potuto scrivere e cantare prima d’ora..e che forse chi non è segnato da molte primavere difficilmente può capire fino infondo..
“O forse un amore nascente?..perchè l’amore più bello è quello che nasce..quello che inizia..quello dei primi momenti..la scintilla..il lampo..quando incontri una ragazza..bellissima..cha ha una striscia..un filo intorno alla fronte..che la rende ancora più bella..e lei guarda fuori e ti indica che fuori c’è il mondo..e poi ti dice..’Scegli o me o il resto del mondo’..e tu ti chiedi perché devo fare queste scelte subito a vent’anni?!..ci sarà anche qualcosa di buono nel resto del mondo!..non ci sei solo tu!..e invece lei è categorica..’O me o il resto del mondo’..che è un po’ come il discorso di Troisi..’Vivere un giorno da leoni o cento da pecore’..in realtà si potrebbero anche vivere cinquanta giorni da orsacchiotti..che sarebbe evidentemente più bello..per lei e per il mondo..e invece non ci sono santi..e allora devi scegliere..e scegli lei..ma senza pentimento..perchè alla fine ti viene una frase..che è quella che sarà poi tua..è quella che hai detto per la prima volta a lei dopo tante fregature..le hai detto..Ragazza..vorrei da te un amore felice..grande..Come un amore infelice”..
E canta la bella e a tratti degregoriana “La ragazza col filo d’argento”..
Dopo “Canzoni e cicogne” legge..quasi reggendosi al microfono..una magnifica poesia di Jacques Prèvert..

“Per te amore mio”

“Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te amore mio..
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te amore mio..
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te amore mio..
Poi sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata
Ma senza trovarti amore mio..”

La scaletta prosegue con “O amore amore amore” e “Le lettere d’amore”..eseguita solo voce e chitarra..Poi “Vincent”..accompagnata sullo sfondo dalle immagini delle opere di Van Gogh..
Quando arriva il turno de “Le rose blu”..Vecchioni dice..“Adesso farò una cosa che non è nemmeno una canzone..è molto di più..ed è una cosa nata in un momento di grande sofferenza nella vita di uno dei miei figli..Non credo che esista al mondo un dolore più grande di vedere soffrire una persona che si ama..soprattutto se è un figlio..Te ne stai lì..ti chiudi..il sangue che scorre..i nervi si accavallano..i muscoli fermi..E allora mandi una preghiera che sembra una bestemmia..o una bestemmia che sembra una preghiera..all’unica cosa che pensi che ti possa ascoltare..che poi si chiama Dio..e devi dare a Dio tantissimo per avere in cambio qualcosa per tuo figlio..non gli puoi dare in cambio solo la vita..è troppo facile..e allora gli dai in cambio tutto quello che hai vissuto..che è differente..come se non avessi mai amato..mai sognato..mai cantato..mai visto una donna..mai visto un bambino..mai visto la Primavera..mai visto il mare..come se non fossi mai nato..oppure fossi nato ma come un lombrico..un verme..una schifezza di essere..e gli chiedi in cambio..per questo dare via tutto..quell’altra cosa..Perché arriva un momento che non te ne frega niente della bellezza della poesia..e i sogni..e di tutte le piccole cose importanti che hanno fatto la tua esistenza”..
La canzone è semplicemente stupenda..l’esecuzione lo si sente..è commossa più che in ogni altro pezzo..la voce è sofferta..spezzata..quasi gridata..Alla fine del brano si porta le mani al cuore..scuote la testa..sorride..e guardando in alto indica con gli indici delle mani il cielo..
Dopo lunghissimi e intensi applausi del pubblico..e dello stesso Vecchioni che applaude di rimando per ringraziarci tutti..stempera subito l’atmosfera ironizzando su se stesso nel presentare la canzone successiva ..
“E direi che dopo queste canzoncine da poco..queste canzoni piuttosto leggere..direi di passare ad una cosa seria finalmente..Facciamo una canzone seria dai messaggi politici-sociali-esistenziali..Se mi chiedessero su Marte che canzone volessi portare porterei questa sicuramente..questa che facciamo adesso..la prossima..che è la matura riflessione di un cantautore..il momento in cui ha dato il meglio di se..perdendo finalmente quelle scorie di mediocre centellinato qualunquismo..” E parte col mandolino tra il divertimento del pubblico “Voglio una donna”..
“Certo che passare così violentemente da 'Le rose blu' a 'Voglio una donna'..Mastella non è l’unico dissociato!”..
E qui gli applausi decisamente non si sprecano..ma non per Mastella di certo!!!..
Poi nell’introdurre “Il violinista sul tetto”..che si rifà alla canzone popolare e che parla del rapporto madre e figlio dice..
“Mia moglie per esempio che è una donna intellettuale e intelligente..quando deve pensare ai figli rincoglionisce..Devo dire che anche i miei figli sono un bel record di personaggi..perchè riescono a fare rincoglionire anche me e mia moglie..Mia moglie sempre la notte ad aspettare con gli occhi sempre strabuzzati sul soffitto questo disgraziato che non torna mai a casa..Poi a fare in giro cosa non si sa..e vabbè..che stia pure sveglia..vabbè..ma perché devo star sveglio io?!"..
“Mamma!..è la prima parola che dice il bambino..e lo dice venendo dal buio naturalmente..Mamma!..quindi è la mamma che deve stare sveglia la notte..mi direte..c’è la parità dei diritti..certamente io sono d’accordo..io sto sveglio di giorno e lei di notte!”..
Ci si aspetta che canti Ilaria Biagini con Roberto..invece sale sul palco a sorpresa Teresa De Sio..che interpreta la voce della madre..ballando e portando sul palco una ventata di ironia e allegria tipica del popolo napoletano ..
Al termine della canzone Roberto e la band lasciano il palco alla De Sio..che cantando la bella “Quando turnammo a nascere” chiude il primo tempo del concerto..
Un concerto fin qui ricco di emozioni..di musica..di poesia..di parole..di pensieri..di sogni..
e di amore..

Mario




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Argh, mi hai fatto pentire di non esserci stato. Bravo, pochi saprebbero fare un resoconto con così tante sfumature... Ora voglio la seconda parte!

manudreamer ha detto...

Spettacolare...mi hai fatto sognare...come avrei voluto esserci, leggendo le tue parole immaginavo gli eventi, deve essere stato stupendo...
Oggi mi accingevo a cercare il significato di questa canzone (le rose blu) che mi emozionava nel profondo e non capivo dove quelle parole così stupende volessero arrivare...adesso so, grazie.
Manuela

Anonimo ha detto...

non avevo mai pianto leggendo un blog. qui ho ritrovato le sensazioni di una serata unica, magnifica. quella sera ero lì anche io (venuto apposta da catania).
ti ringrazio.