Mi sono innamorato di lui..come lui si innamorava di tutto..
Dei suoi eroi malvisti..derelitti e risplendenti di solitudine..
E la forza delle sue parole..che rendevano reale la vaga idea che il mondo fosse ingiusto e cieco..era una ferita..una ferita nell'animo che si fa presente nel vedere come quella vaga idea sia oggi una certezza..
Quelle stesse parole erano la conferma dell'intuizione che l'arte e la poesia potessero essere la più radicale delle rivolte..
Lui era lontano dalle mode..profondo nella comprensione..con una densità culturale pari alla finezza del sentimento..
Ma le sue canzoni erano violente..durissime..facevano male..parlavano di un dolore e di una solitudine senza tempo..nella quale chi ha fatto esperienza del male di vivere non può non riconoscersi..
Il suo pensiero era animoso..duro fino all'acredine nella rappresentazione del potere..fortemente incline all'invettiva..Anarchicamente detestava le maggioranze e la loro forza conformistica..capace di anestetizzare i sentimenti..ma invece di lasciarsi prendere dalla rabbia e dall'impotenza lasciava scatenare la sua potenza narrativa..la sua anima poetica..
Il linguaggio come arma..le canzoni come bombe..e con esse faceva esplodere le contraddizioni del proprio tempo..ne metteva a nudo le menzogne e le ipocrisie..
Ha dissacrato i falsi miti del perbenismo e del moralismo borghese in cui ha vissuto..delle sue meschine sicurezze..delle sue grette piccinerie..dei suoi sciocchi luoghi comuni..della sua ipocrisia avida e vigliacca..
Ha saputo raccogliere e interpretare i sentimenti e le condizioni degli ultimi..degli emarginati..degli offesi e umiliati d'ogni tipo e risma..e ha saputo dare voce e rappresentare più di ogni altro le inquietudini dei giovani e il loro bisogno di rivolta..
"Fabrizio De Andrè ha accompagnato questi anni come un contrappunto..come uno stimolo..uno stimolo a non perdere mai la capacità di far volare gli occhi un pò più in alto rispetto al piano della vita ordinaria..della cronaca..oppure anche dell'impegno politico..Ci ha aiutato a pensare..a pensare in altri modi..a guardare le cose con altre parole..e le parole in qualche modo sono delle guide che spingono l'animo..il corpo..verso territori che spesso nell'impegno quotidiano vengono dimenticati"..
(Renato Curcio)
Ed è verso quei territori che spingo il mio animo..inseguendo la corrente d'ali che De Andrè si è lasciato dietro di se volando via la notte dell'11 gennaio del 1999..quando il male gli ha spezzato il fiato e la bellissima voce..
Quella fredda e scura notte..quando le sue braccia divennero ali ed è corso a vedere l'estate e il colore del vento..De Andrè ci ha consegnato qualcosa che è ben più di una goccia di splendore..ci ha lasciato con qualcosa d'immenso..un'eredità da far germogliare e che allora non capivo e che ancora oggi scopro..giorno dopo giorno..goccia dopo goccia..tra le pieghe indelebili delle sue idee..dei suoi pensieri e delle sue parole..
E alla fine forse è proprio vero..
Che "è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati"..
"Poserò la testa sulla tua spalla
e farò un sogno di mare e domani un fuoco di legna
perchè l' aria azzurra diventi casa..
Chi sarà a raccontare,
chi sarà, sarà chi rimane..
Io seguirò questo migrare,
seguirò questa corrente d'ali.."
(Fabrizio De Andrè)
e farò un sogno di mare e domani un fuoco di legna
perchè l' aria azzurra diventi casa..
Chi sarà a raccontare,
chi sarà, sarà chi rimane..
Io seguirò questo migrare,
seguirò questa corrente d'ali.."
(Fabrizio De Andrè)
Mario
Ps..Un grazie sincero a Jhonny..e alla Scighera..che esiste e resiste..Dove si è vissuto un viaggio nella viva memoria delle 'tracce deandreiane' tra suite strumentali..letture poetiche e rappresentazioni teatrali in compagnia di Alberto Cantone..Marta Marangoni..Oscar Agostoni..Rocco Marchi..Isa e Alessio Lega..
1 commento:
Come si fa a non essere innamorati di lui, maestro di pensiero contrario, inarrivabile?
Un saluto
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