"La parola non è un oggetto casuale..una merce di scambio..un codice di comodo..è la storia..l’intelligenza che adatta o reinventa..l’emozione che dà accenti..ritmi soavità e burrasca..aspetto..volto alla muta condizione del cuore..La parola ricorda..ricorda com’eravamo..perché siamo..come saremo..ricorda nell’intimo della sua essenza..in una memoria che sopravvive ai suoi nuovi colori e ai suoi vecchi significati..perché se le cose le ha create Dio..le parole sono le cose ricreate dagli uomini..è quel nome..la vita.."
(Roberto Vecchioni)

mercoledì 2 luglio 2008

Respiro del Sogno


“Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d'offendere..un cuore eccessivamente spontaneo che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale che accompagna col piede la melodia delle canzoni che il mio pensiero canta..tristi canzoni..come le strade strette quando piove”..
(Fernando Pessoa)


Ma®x che cambia completamente la mia visione del mondo..e siamo quelli che ancora leggono Baudelaire..Rimbaud e Keats..che il primo seme del male è la televisione..e la tecnologia non ci salverà..che siamo su un treno che va a trecento chilometri all'ora senza meta e senza macchinista..ma si va in treno verso Venezia con l’ansia del desiderio che fa contare i minuti..lenti..disperando di raggiungere la felicità..il compleanno di Caty atteso come la vigilia di Natale..che con la Marcy e la Fra inseguiamo come Magi la nostra stella cometa..il fuoco di Sant’Antonio che non può fermare il ballo di San Vito..cuccioli di gatti che dormono sopra libri invenduti all’interno di una gondola che ormeggia asciutta nella libreria Acqua alta..davvero la più bella del Mondo..il Mondo che trova il suo crocevia nella Basilica di San Marco..ponte tra Oriente e Occidente che finalmente riesco ad attraversare..due volte per non sbagliarmi..incrociare sotto quel ponte il veliero Palinuro..splendida creatura vivente con la polena dorata a rappresentarne l'anima..scrutare il nocchiero di Enea reggere il timone..che dove vanno i marinai rimane un mistero..che alla fine si deve sempre ripartire..e ho bevuto decine di calici di vino per non pensarci perso nel Canal Grande..che adesso c'è soltanto il sentimento di un buio in cui stiamo sprofondando..manca solo che qualcuno tiri lo sciacquone..la congestione che per ore mi rivolta su dieci gabinetti diversi prima del volo..e i miei Mirò che sono artistici quanto gli originali..Barcelona rivolta al mare..il profumo della salsedine a guidarmi alla scoperta della sua anima marinara..dedali di viuzze scure rallegrati da ghirlande di panni stesi alle finestre tra palazzi medievali..ricordi dei fasti degli antichi armatori..Colombo ad indicare la via sbagliata..Santa Maria del Mar a ripararci nel suo grembo da una pioggia estiva..il porto aperto sul Mondo us(ur)ato..la paella marinera accompagnata da fiumi di vino tinto e orujo nella bettola O'pineiro di Dalì..un personaggio imperdibile..Barcelona dalle mille sfaccettature..Barcelona effervescente..Barcelona caleidoscopio di magie..come la Font Magica ai piedi del Palau Nacional a Montjuïc al crepuscolo della sera..la spettacolare esibizione di colori..luci..musica e giochi d'acqua è il respiro di un sogno..Ciccio che ricorda sulle note di In fondo al mar le allucinazioni da psilocybe di Amsterdam..e poi il momento che vale un viaggio..nell’ombra lucente la voce di Freddie Mercury che intona “Barçelona” è un brivido che mi fa fermare il cuore all’istante..la fontana che ricomincia a danzare quando tutto sembrava finito..proprio laddove vent’anni prima la cantò al Mondo intero insieme a Montserrat Caballè per l’inaugurazione dei Giochi Olimpici del ’92..sensazione di stupore e meraviglia che si impossessa di ogni centimentro del mio corpo..l’emozione che fa piangere..e il tempo che ride come un fanciullo che bara per vincere sempre..che ogni ritorno è una falsa partenza..l’illusione di un movimento..e il mio è sempre un passo indietro..che tu mi dici che sono l’uomo del nulla e del tutto..e io che in tutta risposta non dico nulla..che c’è nella sbornia un indefinibile attimo di chiarezza..di certezza improvvisa..è la mia solitudine che si fa capolavoro..l’incantevole cornice della Villa Arconti per il concerto dei Nouvelle Vague..e Mélanie Pain che è pura sensualità francese..fascino misterioso e sconfinato quello delle donne d’oltralpe..come le strade che si possono intraprendere..che parto senza meta..con la macchina in riserva..l’orologio fermo e la testa al mare..che tutti noi come l’acqua che scorre siamo viandanti in cerca di un mare..che ho camminato per il Principato di Monaco con le mani in tasca e le tasche vuote..e la crepes non era nemmeno un granchè..che Emilio di Roccabruna signore di Ventimiglia è il mio eroe da quando sono (rimasto) bambino..e il mio vascello è un pedalò bianco che chiamo Folgore..e lì nel mare che brucia sotto il sole..in un tempo e in un luogo che è infinito..sentire chiaro come la spuma delle onde che la felicità è un'idea semplice..che alla sera ho le spalle arse dal sole e il cuore che si è fatto di sale..che il giorno del mio matrimonio sarà anche il giorno del mio funerale..perché il matrimonio è la tomba dell’amore e della poesia..e la poesia è in ogni luogo come tutte le romanticherie..siamo noi che spesso manchiamo..la festa di San Giovanni Battista alla Villa Reale di Monza..Paperino che si è svitato la testa perdendosi nell’erba..Franz santo da lunario senza passare per la beatificazione con la piccola Luna discesa in terra..che i santi stanno arrivando..dove venti di profezia parlano di dei che avanzano..dal cielo blu piovono lacrime di stelle a illuminare la notte..fuochi sacri..fuochi alati..fuochi estivi..sentimenti..risentimenti nel cuore..forze magiche..abbagli negli occhi visti nel riflesso di quelli della piccola Miranda..da dietro gli alberi la cavalcata delle valchirie imperversa in ogni dove..il Ragnarök è il destino che sta per compiersi..la fine che si fa impeto eroico..che nessun dorma è sublimazione epica..immense cascate dorate si stagliano lucenti contro l’oscurità..sono stelle che tremano d’amore e di speranza..l’ultima speranza nell’intangibile fragilità senza fine..l’orizzonte mozzafiato placa l’inevitabile distacco..vivifica l’inconcepibile spazio della bellezza..dilegua o notte..tramontate stelle..che all’alba non me ne importa niente di chi vince..l’importante è che a perdere non siano i poeti..

Mario


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