"La parola non è un oggetto casuale..una merce di scambio..un codice di comodo..è la storia..l’intelligenza che adatta o reinventa..l’emozione che dà accenti..ritmi soavità e burrasca..aspetto..volto alla muta condizione del cuore..La parola ricorda..ricorda com’eravamo..perché siamo..come saremo..ricorda nell’intimo della sua essenza..in una memoria che sopravvive ai suoi nuovi colori e ai suoi vecchi significati..perché se le cose le ha create Dio..le parole sono le cose ricreate dagli uomini..è quel nome..la vita.."
(Roberto Vecchioni)

venerdì 9 novembre 2007

La Fine è il mio Inizio


”La scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutti il culo”
(Fabrizio De Andrè)


Il 9 Novembre 1989 cadde il simbolo di un Europa divisa..il Muro della vergogna che la DDR iniziò a costruire con del filo spinato nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 nella Berlino Est..
Quando i Berlinesi si svegliarono si trovarono nell’incredulità separati tra il settore occidentale controllato dagli Alleati e quello orientale sotto il giogo del regime Sovietico..
Da allora l’Est divenne una strana prigione nella quale i cittadini reclusi erano in realtà liberi..

Oggi la caduta del Muro di Berlino compie 18 anni..

Mi piacerebbe raccontare tutta la storia del Muro..dei suoi 28 anni..degli aneddoti sulle fughe riuscite..e quelle finite non altrettanto bene..
Mi piacerebbe parlare del male che ha fatto dal momento della sua erezione..della disperazione e del dolore che ha creato nel dividere famiglie..amici..o semplici conoscenti..
Ma non lo farò..

Tutto quello che ha rappresentato il Muro è legittimamente riconosciuto da ogni coscienza..tanto da far sì che il 9 novembre venga ricordato dalle istituzioni come il giorno per la dignità umana e il riconoscimento dei diritti di libertà di ogni uomo..
Libertà di ogni uomo..Ecco di che cosa voglio parlare..


"La piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista"
(Fabrizio De Andrè)


E’ difficile non vedere lo sfruttamento perpetrato ai paesi dell'Est..Le persone che allora hanno creduto di essere libere nell'euforia generale oggi non sono altro che gli schiavi della società occidentale..che è riuscita a convincerli che e' una vita migliore quella di lavare i vetri delle automobili ferme ai semafori o di prostituirsi all’interno di esse..piuttosto che vivere in una condizione di uguaglianza..

Un vecchio proverbio insegna che una cura dimagrante fa bene alla salute di un uomo grasso ma può essere fatale per un uomo magro..I ricchi paesi dell'Ovest se la cavano bene o poco male con la frattura sociale e la spoliticizzazione dei loro popoli..ma le magre popolazioni dell'Est si sentono perdute in una società dove solo il denaro conta ma il salario non basta a nessuno per vivere determinando gli effetti di emigrazioni di massa verso i paesi più ricchi..

Simultaneamente nei paesi dell’Est..dopo la caduta del Muro..tutte le frontiere sono state aperte ai prodotti occidentali che hanno riempito gli scaffali dei negozi..un tempo vuoti..per dimostrare che l'Est si stava energicamente integrando nel mercato mondiale..

Con la stessa precipitazione tutte le monete sono diventate semiconvertibili o totalmente convertibili..cosa che ha facilitato gli affari degli investitori -sciacalli- occidentali..Dovunque i consiglieri americani o europei hanno pilotato queste modifiche con l'ideologia della scuola ultraliberista..

Non poteva andare in altro modo..Infondo non si trattava di "sradicare il cancro del Comunismo"..come correntemente annunciato..e adattarsi alla mondializzazione dell'economia che..come è noto..non ha i problemi sociali al centro dei suoi interessi?..

C'è poco da stupirsi che i salari siano rimasti molto indietro rispetto all'inflazione e se i sussidi per i disoccupati sono miserevoli e le risorse per l'educazione..la salute e la cultura sono state regolarmente e drasticamente ridotte..

E non si può attribuire in eterno al passato Socialista dell'Est la colpa delle ingiustizie dei nuovi regimi..

Il Muro..simbolo di quell’Utopia defunta che è il Comunismo..nel cadere diede inizio al processo della grande normalizzazione e dell’omologazione spazzando via ogni residua pretesa barriera ideologica e di contrapposizione..decretando la vittoria dell'unico altro pensiero..quello capitalista occidentale..lasciando un senso di vuoto senza ideali..

La caduta del Muro infine..ha sì sancito la fine della Guerra Fredda (in realtà 40 anni di non guerra) e del totalitarismo del blocco sovietico..ma ha anche dato inizio a un regime più sottile e inquietante..quello della Pace Terrificante evocata da De Andrè che ne colse già allora i primi segni..e che ha portato i paesi occidentali..ormai dominatori incontrastati..negli anni successivi a interventi di democratica chirurgia senza anestesia..fatta di conflitti..bombardamenti..invasioni e guerre..al solo scopo di sfruttare le ricche risorse naturali di paesi sempre più poveri..

Dove forse occorre ricordare che il 90% delle vittime dei conflitti contemporanei sono civili..

Mario

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche il capitalismo è utopico: promette potenziale uguaglianza, all'atto pratico dispensa totale disuguaglianza. Le sue ramificazioni globali ora stanno facendo emergere con forza gli aspetti deteriori del suo agire. Sta impoverendo tutti.
Diventa necessario abbatterlo, sradicarlo o, comunque, rivederlo dalle fondamenta.
Rivedere Marx, senza speculazioni politiche, come suggerisce Jacques Attali nel suo saggio (Fazi Editore), è un'opportunità!

Hasta siempre!
Franz

Anonimo ha detto...

Ciao Mario, volevo anzitutto cominciare questo articolo facendoti i complimenti per il tuo, seppur ancor minuto, blog. ho letto i 2 articoli da te "postati" e cosi mi sono deciso a commentare questo.
Il tema sul muro è, tutt'ora e probabilmente lo sarà per altre decine o forse centinaia di anni, un argomento assai scomodo da poter trattare; non solo per i "profesionisti della politica", ma anche per noi, comuni mortali avvezzi al dialogo ideologico.
Non è semplice, per noi italiani, (nonchè capitalisti ormai da decenni) poter elaborare tesi od antitesi circa una questione assai digerita, a tratti indigesta, come il crollo del muro inteso come il crollo della ideologia più utopistica tra le ideoligie del secolo appena passato.
Spesso si tende ad attribuire all'esperienza berlinese la definitiva prova di un ideoligia che ha fallito in tutte le sue forme ed in tutte le sue sostanze.
Ci tengo, anzitutto precisare che per noi italiani è facile dirsi comunisti, socialisti e quant'altro, senza mai, però, aver avuto la possibilità di provare sulla nostra pelle il significato empirico di termini appena citati.
proprio per questo, come dicevo prima, non è affatto semplice per un cittadino residente in un paese occidentale-capitalista fino al midollo, come l'italia, poter parlare di comunismo piuttosto che socialismo reale.
il fatto tangibile, però, sta nella (non) rispresa dei paesi apparentemente liberati da un economia di stampo social-comunista, perchè è di questo che si sta parlando: economia.
io che ho toccato con mano gli orrori di diverse dittature europee, viaggiano in lungo x largo il vecchio continente, posso assicurarvi che nell'elaborare una tesi occupere troppo spazio e, quindi, non mi sembra il caso di entrare nella questione.
fatto stà che i paesi pseudo post-socialisti nn si sn ripresi, anzi;
la polonia, stato ad altissima presenza cattolica nella società come nelle istituzione sembra ultimamente rimpiangere quel che fu, seppur blando, regime autoritario (comunista) di jaruleski.
è dura per un polacco campare con 1.100 zl. al mese (circa 380 euro) in uno stato dove si sta facendo di tutto per eliminare quel che di sovietico restava (compresi monumenti) per passare ad una consolidata società capitalista. ma questo sembra essere, soprattutto negli ultimi anni, un processo non riuscito.
tirando le somme, per non dilungarmi troppo, voglio dire che il muro è cadutro, si. il comunismo ha fallito, può darsi. ma certo il capitalisamo non ha vinto. perchè se io dovessi decidere tra l'opportunità di avere: un lavoro, una macchina, una casa come da diritto, il fatto di potermi sentire uguale al mio vicino di casa ed altre agevolazioni oppure avere un lavoro non stabile oppure nemmeno un lavoro, una macchina impossibile da mantenere, non poter nemmeno prendere in affitto una casa perchè "l'economia detta le regole" facendomi cosi sentire colpevole di essere nato e via di scorrendo sceglierei sicuramente le prime ipotesi.
ossia uguaglianza, diritti e libertà; cosa che in polonia, nell'era dei MC Donald's ogni 25 metri stanno rimpiangendo, perchè la gente a fine mese non ce la fa.
cade il muro, ma con lui non cadono i problemi.



Nicky



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