"La parola non è un oggetto casuale..una merce di scambio..un codice di comodo..è la storia..l’intelligenza che adatta o reinventa..l’emozione che dà accenti..ritmi soavità e burrasca..aspetto..volto alla muta condizione del cuore..La parola ricorda..ricorda com’eravamo..perché siamo..come saremo..ricorda nell’intimo della sua essenza..in una memoria che sopravvive ai suoi nuovi colori e ai suoi vecchi significati..perché se le cose le ha create Dio..le parole sono le cose ricreate dagli uomini..è quel nome..la vita.."
(Roberto Vecchioni)

domenica 11 novembre 2007

Come in un Osteria di Fuori Porta


C'è tutto quello che occorre mentre si attende seduti per terra all'interno del Palazzetto dello Sport San Filippo di Brescia..il vino rosso e gli amici..quelli non devono mancare mai..
Una cosa stupisce fin da subito..la presenza di molti giovani e giovanissimi..Ce ne sono tanti..tantissimi a riempire il palazzetto..ed è bello vedere come un cantautore che ha abbracciato l'arco di tre generazioni sia ancora così amato anche da chi ha imparato a conoscerlo solo da poco..

Seduti davanti a me c'è una coppia di giovani genitori con i loro due bambini..Stupito e meravigliato ci parlo..Mattia ha 4 anni e Yara ne ha 8..è il loro primo concerto..li invidio..e mi chiedo che ricordi avrei oggi se alla loro età avessi assistito ad un concerto di chi oggi non c'è più..un concerto di Giorgio Gaber o di Fabrizio De Andrè..
Quando il palazzetto ha iniziato a riempirsi la gente si è fin da subito seduta per terra davanti al palco..L’afflusso della folla è impressionante..non c’era più nessun posto per sedersi..così le persone ai lati del perimetro sono rimaste in piedi..

Alle 21 le luci del palazzetto si spengono..le urla e gli applausi del pubblico si fanno assordanti..ci siamo!..

Entrano prima i suoi complici musicali..così come gli ha definiti Francesco..sotto una tenue luce rossa..Ellade Baldini alla batteria..Antonio Marangolo sax-percussioni..Vince Tempera tastiere e pianoforte..Roberto Manuzzi sax..armonica..fisarmonica e tastiere e infine Juan Caros "Flaco" Biondini alle chitarre..
Il palco s'illumina quando fa il suo ingresso Guccini..una sformata camicia rossa portata su un paio di jeans..la lunga barba bianca..il sorriso affabile..la lenta andatura trichechica che quasi a molti è sembrato di vedere Babbo Natale..Che bello allora esiste!..
Avanza fino al centro del palco..ci guarda..sorride..allarga le braccia come a stringerci tutti in un grande ideale abbraccio..e infine..immancabilmente..a suscitare l'entusiastico boato della folla..alza in un consueto gesto di saluto il pugno chiuso del braccio sinistro..
"Ovviamente è una buona sera"..esordisce con queste parole..poi ci chiede "Come và?"..parla a ruota libera intrattenendo il pubblico con una serie di riflessioni..Inizia parlando di Brescia..tra il serio e il faceto..descrivendo quanto sia una città viva nei tre giorni in cui c'è stato..con le strade deserte alle 20.00 di sera..i musei chiusi e di come abbia fatto la sola conoscenza in giro per le strade di Ismael..Mohammed e Sufil..
"Su al castello all'interno del cortile all'ingresso sapete cosa c'è?..C'è una locomotiva!"..sorride.."Mi hanno chiesto se volevo farmi fotografare vicino alla locomotiva..ma ho resistito"..
Poi racconta un aneddoto su Fini e di come solo per un caso del destino lui non abbia scritto la Locomotiva e Francesco non fosse diventato segretario di Alleanza Nazionale..Effetto Sliding Doors!..
Infine arriva la stoccata più pesante quando ricorda senza nominarlo Enzo Biagi.."Silvio ha dichiarato che l'Editto Bulgaro non c'è stato..lui non l'ha mai detto..è colpa dei giornalisti che lo hanno sempre frainteso"..prosegue.."Anche io sono stato frainteso..Io non ho mai detto 'Trionfi la Giustizia Proletaria'..no..non l'ho mai detto..Io l'ho cantato!!..e per ribadire ancora il concetto stasera mi sono portato tutto il gruppo!"..

Quasi viene giù il palazzetto..

Il concerto..inizia come da tradizione con "Canzone per un'amica"..seguono nell'ordine "L'isola non trovata".."Quello che non".."Una Canzone" e "Noi non ci saremo"..al termine di quest'ultima ho avuto un grande momento di commozione quando Francesco ha voluto ricordare il suo grande amico Augusto Daolio..
Da piccolo per me Augusto è stato come un padre musicale..è stato ascoltandolo nei Nomadi..insieme allo stesso Guccini..che ho imparato cosa vuol dire vivere col desiderio di giustizia ed uguaglianza nei confronti delle persone e delle popolazioni più deboli e sofferenti..
E quasi in maniera del tutto spontanea..mentre scrosciano gli applausi della folla..con gli occhi un pò lucidi ho levato in alto il bicchiere di vino in suo onore..

Poi dopo un attimo di silenzio..Francesco racconta di come..lui giovane cantante..nel lontano '64 abbia cercato di approcciare una ragazza straniera cercando di tradurre "Noi non ci saremo" in inglese..
"We'll see only a big fireball (come cazzo si dice sfera in inglese?!)..More great of sun more large (come si dice vasta?!) of world..No scream will sound again (come si dice risuonerà?!)..and only the silence like a sheet over a dead man will stretch"..pausa..

"Lei non capiva niente e mi guardava con occhi sgranati"..e mi disse "Sheet over a dead man?!".."Yes!..Sheet over a dead man!".."Ma come cazzo si dice sudario?!"..
"Senti fai una cosa..tu ascoltala in italiano..poi fai finta di niente..lascia perdere"..
Mi sa che ha proprio lasciato perdere..

Esilarente una gag tra lui e il venditore di bibite e panini che per tutta la sera è passato tra le persone sedute per terra..Francesco si ferma e gli chiede che cosa vendeva da bere..lui ha risposto se voleva una birra..Francesco ci pensa un pò sù e risponde.."Mah!..Boh!..Ma un chiarellino?!"..

Presenta la band e canta la bellissima "Canzone della bambina portoghese"..

Poi riprende a parlare della musica italiana e di come a conti fatti la maggiorparte delle canzoni scritte siano d'amore..
"Tutte le coppie hanno una 'nostra canzone'..e io mi sono sempre immaginato Togliatti e Nilde Iotti ballare sulla 'loro canzone'..o Claretta Petacci con Benny..si si..lo chiamava così..non lo sapevate?..probabilmente le amanti di Napoleone a lui lo chiamavano Nappy!"..

Si ride..poi sentirlo parlare con quella sua inconfondibile 'r moscia' e quel suo modo pacato e..anche un pò rozzo..da uomo di osteria che beve vino ad ogni intermezzo musicale..è sempre straordinariamente bello..

E allora eccole arrivare le sue canzoni sentimentali..

Inizia con quella che per me è un capolavoro..la malinconica "Canzone delle domande
consuete"..che ricorda nella musica e nel testo lo stile dei cantautori francesi come Jacques Brel che lui stesso ha sempre amato..Poi prima di cantare "Farewell" dice.."E' bellissimo come possano cambiare le cose nel giro di un attimo..ti immagini un cielo azzurro stupendo..una persona che ti ama..che ti appaga..si è felicissimi..e il giorno dopo PAM!..nella merda!..perchè lei ti molla..e allora lì non resta che guardare avanti e dirsi ciao..arrivederci..Farewell.."

Riecco il venditore di bibite passare sotto il palco..Francesco si ferma ancora..lo guarda..poi si gira verso il chitarrista e gli dice che è la prima volta che vede vendere bibite e panini durante un suo concerto..

Da sotto il palco il venditore grida..alzando le braccia.."Sei grande Francesco! Sei grande!"..e lui per tutta risposta gli dice "Ma veramente sei più grande te..e anche robusto!"..
In effetti fra tutti e due sembravano Babbo Natale e il Gabibbo!..

Poi canta "Incontro" e "Vorrei"..

"C'è troppo revisionismo ultimamente e persone che ritengono di dover cambiare i fatti ormai noti e accertati della storia della Resistenza Italiana" dice..

E allora ecco "Su in collina"..una bellissima poesia partigiana in dialetto bolognese che Guccini ha tradotto e che è stata musicata da "Flaco" Biondini..
Al termine ha aggiunto.."Questa canzone la dedico a Giampaolo Pansa..poichè io ho dichiarato di preferire i libri di Giorgio Bocca ai suoi..lui mi ha accusato di essere un reazionario"..
Applausi sentiti..

Continua con "Signora Bovary"..

Al termine nell'introdurre "Eskimo"..più volte richiesta dal pubblico assieme a "L'avvelenata"..
"L'avvelenata NO!..ne ho i coglioni pieni di cantarla..ma perchè poi?..anche la Mannoia ha appena fatto una raccolta dove canta 'Dio è morto'..Ne ho scritte tante e mi chiedono sempre le stesse tre canzoni..potrei salire sul palco cantare solo quelle e andare via che il pubblico sarebbe contento!"..

"Avevo appena finito il servizio militare..Tragedia!..Dovevo tornare a casa ma non volevo assolutamente presentarmi con quella ridicola divisa..allora con pochi soldi in tasca sono andato a comprare degli abiti civili..ed è lì che ho avuto il mio..Eskimo.."
E tutti su in piedi come una molla a cantare avanzando sotto il palco..

Ormai è il visibilio assoluto quando partono le note di "Cyrano"..

Poi fa largo la commozione per "Il vecchio e il bambino"..e mi si attanaglia il cuore quando Francesco imbraccia (a fatica!) la chitarra acustica e comincia ad arpeggiare le note di "Auschwitz"..le immagini dei campi di sterminio che ho visto questa estate mi esplodono nella testa e negli occhi..il bruciore è forte e non resisto..

Le ultime canzoni sono quelle di sempre..Parte nell'abbraccio collettivo "Dio è morto"..poi è il momento dei saluti..ed ecco "La Locomotiva"..le luci del palazzetto si accendono lentamente..ci vediamo..siamo tanti..siamo giovani e belli..e siamo incazzati col sistema e questa società malata..
Si canta a squarciagola fino a rimanere senza fiato..il cuore pompa come il motore di quella locomotiva impazzita lanciata a bomba contro l'ingiustizia..il braccio è alzato..il pugno è chiuso..

Si aprirà solo alla fine..quando sullo sfumare delle ultime note..le mani..battendo all'unisono in un applauso carico di felicità..gratitudine e di rinnovata speranza..salutano Francesco..che con un ultimo sorso di vino a bagnare la gola provata da oltre due ore di concerto..ricambia il saluto commosso allontanandosi dal palco lasciandoci già il ricordo di una splendida serata..

Mario

Ps..Un grazie sincero e di cuore a Vigo..alla Manu e ad Andre..amici e compagni..anche di bevuta..di questa magnifica serata..



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mariooo, perchè nn fai l'esame per giornalismo..fai una cronaca dettagliata e che nn stanca ,molto romanzata un bacione paoletta

Sirj&Sheleya ha detto...

Ero al telefono con mia madre ieri sera. Dovevo dirle che anche questa settimana non posso andare a trovarla e che andrò la settimana prossima.... quando suona il telefono. Non volevo quasi rispondere ma per curiosità ho guardato il display e ho letto "Ramino". Dilemma: mamma o ramino?? Ho pensato che avrei potuto rispondere ad entrambe le chiamate e poi avrei detto a ramy che l'avrei richiamato e allora sono li, con il cordless in un orecchio e il cellulare nell'altro e non faccio neanche in tempo a dire "Pronto" che sento LUI che.... "E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent'anni portati così, come si porta un maglione sformato su un paio di jeans...."
Confusione totale, ho cominciato a farfugliare qualcosa a mia madre e ho messo giù per godermi nel completo silenzio quella voce calda che mi riportava alla mente tante cose...
Innanzitutto la festa dell'Unità dove io e rami ci siamo conosciuti, poi la persona che ci ha presentati (la stessa che ai miei occhi ha lo stesso maglione sformato su un paio di jeans) e le notti passate a chiacchierare con te rami che mi spronavi ad andare avanti e a resistere, a farmi sentire che tu eri con me qualsiasi cosa fosse successa...

E' stato bellissimo!
Che peccato non essere li con te anche quest'anno!!!

Anonimo ha detto...

Ciao!
Sono stata al concerto di Guccini a Porretta Terme lo scorso giugno e ti volevo ringraziare per aver saputo descrivere le emozioni che ho provato anch'io, con il racconto del concerto a cui hai assistito tu....."è difficile spiegare, è difficile parlare dei fantasmi di una mente..." ma tu ce l'hai quasi fatta! Grazie ancora
Flavia