"La parola non è un oggetto casuale..una merce di scambio..un codice di comodo..è la storia..l’intelligenza che adatta o reinventa..l’emozione che dà accenti..ritmi soavità e burrasca..aspetto..volto alla muta condizione del cuore..La parola ricorda..ricorda com’eravamo..perché siamo..come saremo..ricorda nell’intimo della sua essenza..in una memoria che sopravvive ai suoi nuovi colori e ai suoi vecchi significati..perché se le cose le ha create Dio..le parole sono le cose ricreate dagli uomini..è quel nome..la vita.."
(Roberto Vecchioni)

giovedì 13 dicembre 2007

La Pace è la Via


Scrivo con un pò di ritardo..ma del tempo non me ne importa se infondo l'unica cosa che davvero importa è scrivere..

Sabato 8 l'appuntamento è per mezzogiorno..
Ovviamente arrivo con un leggero ritardo (e quando mai) sull'orario prefissato che il mio orologio (sempre in ritardo anche lui..ma che lo tengo a fare?!) mi comunica essere di almeno un'ora..
Arrivo alla stazione della metro di Cologno Monzese e ad aspettarmi fuori in macchina ci sono gli altri tre "dissidenti di Piazza Archinto"..(che se poi non vi piace il nome ormai è così!)..
Salgo in auto e scopro subito la sostanziale presenza di armi di distruzione di massa..pizze al trancio super abbondanti!..si fa subito rotta verso casa di Franz perchè prima di tutto c'è da festeggiare il mitico raggiungimento da parte sua della doppia maggiore età!!!..

Dopo aver piacevolmente fatto la conoscenza delle compagne di Franz e di Max e delle loro splendide bambine e dopo esserci rifocillati a dovere tra discorsi carbonari e birre ghiacciate..verso le 14..io..Franz..Jhonny e Max..ci incamminiamo verso il palazzetto dello sport..dove veniamo raggiunti a distanza di pochi minuti da Andrea..Fuori c'è già la fila..ma non così tanta da non permetterci di entrare e trovare cinque dei pochi posti a sedere liberi messi a disposizione dal comune..Dal punto in cui mi trovo scorgo Carolina (anche lei compie gli anni..23) in prima fila a gestire il traffico dei 40 sindaci di vari comuni lombardi e di altre "personalità"..(moltissime saranno le persone che rimarranno all'esterno)..

All'ingresso del palazzetto ci sono solo due stand..uno di Amnesty International e uno dell'associazione Tibet Culture House..dove io..Franz e Max compriamo delle Wind Horse..le bandierine colorate di preghiera Buddiste che vengono solitamente posizionate sulle montagne nelle gole più ventose in modo che sia più facile per la preghiera essere trasportata in tutto il mondo..Mi piace la loro storia..perchè si dice che le bandierine poggiano sulla groppa del "cavallo del vento" e a quattro animali..il Dragone..la Tigre..il Leone delle Nevi ed il Garuda..che sono incaricati di donarle al mondo..
Fosse davvero così..

Il tempo intanto scorre velocemente e quasi senza accorgercene..tra una conversazione col ragazzo che presiede il banchetto di Amnesty (non so quante petizioni abbiamo firmato e ri-firmato io e Andre) e la visione di servizi senza audio sulla situazione attuale del Tibet trasmessi sul megaschermo si fanno presto le 16.30..L'ora in cui arriva Sua Santità il XIV Dalai Lama..

All'esterno del palazzetto Tenzin Gyatso attraversa a piedi due ali di folla (senza palme)..preceduto da una folkloristica danza tibetana in maschera e dal suono ritmato dei tamburi a doppia faccia fin sulla soglia del palazzetto..

Quando il Dalai Lama fà il suo ingresso lo attendiamo tutti in piedi per tributargli un rispettoso..sincero e commosso applauso..e nel vederlo entrare avvolto nell'ampia tunica giallo-arancione senza maniche tipica dei monaci buddisti..confesso di aver provato un lungo e intenso brivido che mi ha attraversato tutto il corpo..e di questo mi piace pensare che sia stato il Buddha di giada che porto al collo a farmi sentire così..altro che droghe!..
Mentre sale sul palco si apre il sipario..sullo sfondo appare alla vista l'imponente Palazzo di Potala a Lhasa..maestosa fortezza che fino al 1959 è stata la residenza del Dalai Lama in Tibet..
Avanza fino al centro del palco a passo lento..si copre con la mano gli occhi per ripararsi dalle luci dei fari (in seguito indosserà una visiera rossa tra le risa divertite di tutti) e ci osserva dietro i suoi grandi occhiali da vista..siamo poche centinaia..ma sembra vederci uno per uno..sorride e ci saluta a mani giunte inchinandosi lievemente..

Si volta..e dopo aver fatto accomodare il traduttore e il sindaco di Cologno..prende lui stesso posto sulla sedia al centro sedendosi con le gambe incrociate nella posizione del loto..

Il motivo ufficiale della sua visita è il conferimento della cittadinanza onoraria di Cologno Monzese (Caput Mundi!) da parte del sindaco Mario Soldano che ringrazia il Dalai Lama "per il suo impegno a livello internazionale nella serena ricerca di una soluzione pacifica per la sopravvivenza politica e culturale del Tibet"..oltre al fatto che a Cologno risiedono 40 tibetani..che sono la più grande comunità tibetana presente in Italia (in tutto il Paese ce ne sono 150)..

Al termine dell'intervento di Soldano il Dalai Lama si alza..e con una lentezza e una calma che nella nostra società farebbe agitare e spazientire i più..inizia a parlare con voce bassa ma forte e profonda da leader di una nazione in esilio e da cittadino del mondo.."uno come tutti voi..uno dei sei miliardi" e dei suoi impegni nei confronti di tutta l'umanità..uno dei quali il favorire l'armonia tra le fedi religiose.."Vi è una incomprensione tra le fedi che spesso hanno portato a lotte e perfino a guerre..Questo è in disarmonia con il messaggio stesso che le singole religioni portano..Ed è molto triste"..La crisi interreligiosa ha due cause principali secondo il Dalai Lama.."Alcuni si professano esponenti di una fede piuttosto che di un altra ma di fatto non rispecchiano interiormente le qualità della propria religione..spesso si tratta di una sola professione verbale..il loro interesse è egocentrico..riguarda il denaro..il potere..L'altra ragione è che assistiamo ad una mancanza di conoscenza e di comprensione tra le fedi religiose che al contrario andrebbero studiate..soprattutto i contesti di culto in cui le varie religioni si sviluppano"..E' così quando c'è chi vede nelle altre fedi un pericolo che nascono "estremismi e fondamentalismi"..e l'unica soluzione è il "Dialogo interreligioso per un approccio più ecumenico promuovendo lo sviluppo di valori umani laici e la conoscenza e la comprensione interreligosa"..mentre sul piano pratico "una mano tesa all'Occidente affinché ci aiuti e l'altra protesa verso la Cina per il dialogo"..

Da bravi italioti a qualcuno suona il cellulare..e in tutto il palazzeto riecheggiano le note di "Lo chiamavano Trinità"..Decisamente appropriata per il momento!..

Poi illustra i problemi della situazione tibetana ringraziando chi in Italia e in Occidente aiuta la causa del suo popolo.."L'unico modo per risolvere il problema del Tibet..poiché è stato creato dall'uomo..è di poter colloquiare"..Riguardo l'invasione cinese del Tibet il Dalai Lama spiega che spesso ci scherza su descrivendola come la visita di "un ospite che si è autoinvitato..è entrato nel nostro Paese con le armi in pugno e ha dominato la situazione geografica..politica e religiosa"..Il leader tibetano ha ripercorso le tappe del processo di dialogo "per ottenere il ripristino dell'autonomia del Tibet"..la libertà in termini sociali e religiosi.."Ci è stato promesso ma ciò non è stato ancora realizzato..nonostante la Cina affermi che c'è una certa autonomia..tutte le cariche decisionali ad esempio sono nelle loro mani"..In Tibet inoltre si assiste ad una "degradazione dei capisaldi culturali così come del tesoro tibetano..la tradizione buddista..Alcuni leader cinesi mantengono la linea dura..un regime oppressivo con violazioni dei diritti umani e dell'habitat tibetano"..E siccome da parte delle autorità cinesi c'è una "sorta di sordità" alle richieste tibetane "abbiamo bisogno del sostegno della comunità internazionale affinché sensibilizzi il governo cinese per risolvere i problemi in tempi ragionevoli..Per questo il vostro sostegno è di grande aiuto"..

Il Dalai Lama ha allargato il suo intervento anche a considerazioni di carattere più filosofico..illustrando la sua visione della vita e del mondo..una visione che ha definito "olistica globale..di interconnessione tra tutti quelli che vivono nel Pianeta"..Sua santità ha insistito anche sulla responsabilità personale sui cui si deve fondare qualsiasi processo di miglioramento.."Tra sei miliardi di persone io non sono niente di speciale..sono solo uno dei sei miliardi..Ma ogni persona ha la sua responsabilità..Quello che posso fare è promuovere i valori umani per una visione unitaria..più chiara..del mondo..Tutte le persone..animali compresi possono vivere felici"..e aggiunge "occorre sensibilizzare al rispetto della realtà delle cose e alla comprensione reciproca per promuovere il benessere e la serenità globale"..Infine ha anche osservato che "i problemi attuali nella maggior parte dei casi sono una causa di negligenze ed errori commessi in passato..di mancanza di reciproca comprensione..di tolleranza..c'è poi un crescente divario tra realtà e percezione..la realtà cambia..la percezione rimane la stessa..il che porta ad un modo di pensare anacronistico"..

Il discorso dura più di un'ora..intervallato di volta in volta solo dai tempi della traduzione di quello che è un bellissimo messaggio universale di pace..
Al termine del suo lungo intervento..tra gli applausi e i ringraziamenti..gli viene conferita dal sindaco Soldano la cittadinanza onoraria di Cologno Monzese..

In cambio il Dalai Lama come segno di riconoscenza mette al collo del sindaco Soldano..dell'assessore alla cultura Cocciro e al presidente del Tibet Culture House..la Khata..la sciarpa bianca che i tibetani usano mettere come simbolo di buon auspicio e utilizzata come regalo e simbolo di protezione donato a chi stà per intraprendere un viaggio..

Proprio come quel viaggio che Tenzin Gyatso..sempre sorridendo..uscendo riprende ancora una volta..Quel suo lungo cammino che da quando è nato nel 1935..in particolar modo dall'età di 2 anni quando è stato riconosciuto come la reincarnazione del suo predecessore..e per tutti i suoi 72 anni di vita..lo ha portato..lo porta..e lo porterà chissà fino a quando..a reggere su di sè il peso della sofferenza e delle aspirazioni di libertà di un intero popolo..
Tutto il peso sulle spalle di una figura affascinante e al contempo spiazzante..dal magnetismo innegabile e dalla simpatia disarmante..dall'essere enormemente profondo e saggio e allo stesso tempo semplice nel suo parlare e umile nel suo porsi..
Tutto sulle spalle di un un maestro vajra dei mandala esoterici del tantra dello yoga supremo..specialmente del "Kalachakra" ("La ruota del tempo")..una concezione che aspira ad una evoluzione positiva di tutta la vita intelligente nel sacro ambiente di questo pianeta..
Tutto sulle spalle di colui che è la reincarnazione del Buddha Avalokiteshvara..l'arcangelo buddhista Mahayana della Compassione..
Ma anche e più di ogni altra cosa..tutto sulle spalle di un grande ma semplice monaco buddhista..un uomo infondo come noi..perchè i Dalai Lama sono le manifestazioni del Bodhisattva della Compassione..esseri illuminati che hanno rimandato il loro Nirvana per scegliere di rinascere in modo da poter servire l'umanità..
Per aiutarla a trovare la via per la comprensione..la compassione..l'amore..la felicità e la pace..
Per aiutare noi tutti..
Nessuno escluso..

"La gente non ama essere tiranneggiata, presa in giro o ingannata, sia da un individuo che da un sistema politico. Queste situazioni sono in contrasto con l'essenza dello spirito umano. Quindi, anche se coloro che usano l'inganno e la forza possono avere in breve tempo un grande successo, alla fine saranno sempre spodestati.Al contrario, tutti apprezzano la verità, perché il rispetto della verità è qualcosa che abbiamo nel sangue. La verità è il miglior garante ed è il reale fondamento della libertà e della democrazia. Non importa quanto siate deboli o forti, o quanto numerosi siano i sostenitori della vostra causa, la libertà trionferà"..
(Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)

Mario


1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao Mario.. discorso bellissimo davvero quello del Dalai Lama. Più di tutto , almeno per me, è stata emozionante la parte sulle interconnessioni e sulle responsabilità di ciascuno.. " se non siamo capaci di comprendere che siamo parte integrante del ritmo universale, non potremo sperimentare altro che l'infelicità" (D.Ikeda- La rivoluzione umana). Carolina